Nella porcilaia europea, la scrofa lascia morire di fame il porcellino greco

Merkel scrofa coi porcelliniTra i carri allegorici che sfileranno sul Reno in occasione del carnevale uno coglie meglio di altri l’opinione pubblica tedesca ed è stato scelto dalla Bild zeitung per rapprentare la sintesi del pensiero tedesco sull’Unione monetaria Europea: frau Merkel giganteggia al centro di una porcilaia attorniata dai suoi piccoli porcellini in drappo nazionale portoghese, spagnolo, italiano e greco che succhiano il latte di mamma scrofa-Angela. Una Germania generosa ha messo all’ingrasso i pigri ed indolenti a spese del lavoratore tedesco che ha saputo mettere da parte tanta ricchezza con fatica. Uno di quei porcellini però, colpevole e punito per aver sciaguratamente dissipato quanto di buono aveva ricevuto in dono, sta per morire letteralmente di fame: la Grecia. Il governo greco ha autorizzato la vendita di prodotti alimentari scaduti, le famiglie hanno cancellato dall’elenco della spesa il vestiario ed il riscaldamento. Il 50% sopravvive con un reddito al di sotto del minimo necessario, i disoccupati di lunga durata perdono il diritto di accesso al sistema sanitario. I bimbi greci sono i più magri tra tutti i bimbi dei paesi Ocse. Una mamma disamorata è diventata questa Unione che la Domenica ancora si reca a Messa, che aiuta l’Africa ed i pesi del Terzo Mondo con programmi di sviluppo, ma lascia morire d’inedia la Sua Primogenita. Le condizioni della Grecia sono peggiori di quelle che conobbe la Germania col Trattato di Versailles. Facciano gli europei qualcosa di concreto per i greci, integriamoli sul serio. Superiamo le diffidenze storiche che i Governi dell’Unione ancora nutrono gli uni degli altri e cominciamo a “razziare” tutto quanto riusciamo a scovare sugli scaffali dei supermercati che viene dal Partenone: il miglior olio d’oliva del mondo, formaggi, latte, yougurt, carni ovine…

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