Niente aiuti, nessuna nuova manovra o patrimoniale, siamo i più virtuosi appena possibile ridurremo le tasse

Non è il solito ottimismo scellerato di Berlusconi e nemmeno un comunicato del partito comunista cinese, a parlare in questi termini è il neodirigista ministro dell’economia Vittorio Grilli, come si definisce egli stesso. Siamo i più virtuosi in Europa e nel 2013 raggiungeremo il pareggio di bilancio per cui NON abbiamo alcuna necessità di chiedere aiuti al Fondo Salvastati. Abbiamo solamente bisogno di calmierare i mercati e per questo basteranno gl’interventi che ha in programma la BCE. Il mondo è cambiato, un tempo gli investitori allocavano i loro capitali in Europa sicuri che le democrazie occidentali avessero raggiunto un grado avanzato di sviluppo e possedessero solidi valori culturali oggi non è più così, ci troviamo a competere con altre civiltà e dobbiamo fare in modo di creare le condizioni attrattive perché non si può pensare di fare a meno dei mercati che sono semplici ma indispensabili strumenti per finanziarci. Non metteremo mano ad un’altra manovra correttiva perché rischieremmo di deprimere ulteriormente l’economia e soprattutto NON faremo la patrimoniale. Abbiamo già spostato il carico fiscale dai redditi alla ricchezza accumulata con l’IMU e coi bolli sulle rendite. Attaccheremo il debito, quello si. Lo faremo con un programma graduale e pluriennale di dismissioni ma anche con tagli alla spesa. Ci confronteremo col sindacato ma poi, arriveranno le decisioni del Governo e del Parlamento nell’interesse generale non di una parte. NON saranno ceduti i monopoli naturali delle grandi reti infrastrutturali necessarie allo sviluppo del paese e NON saranno vendute nemmeno le partecipazioni nelle gradi aziende come Enel, Eni, Finmeccanica perché, la polverizzazione dei valori di mercato in questa fase economica esporrebbe pericolosamente le nostre aziende strategiche alle incursioni straniere ed io penso sia importante difendere l’italianità. Accidenti, il Grilli parlante è capace di rassicurare sia l’elettorato moderato, sia l’elettorato di sinistra, evidentemente è sicuro di essere il ministro dell’economia nel prossimo Governo MontiBis.

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