Non abbiamo paura di bestemmiare

vignetta-volto di donne musulamane Non abbiamo alcun timore di “bestemmiare”. Noi tutti italiani ed europei, NON abbiamo lezioni da prendere in tema di rispetto e dignità, meno che mai hanno bisogno di ascoltare sermoni in piazza le giovani ed i giovani italiani come è accaduto sabato 10 gennaio a Milano nelle manifestazioni di solidarietà con le vittime delle stragi di Parigi. Le parole pronunciate davanti alle telecamere dal giovane marocchino e dalle ragazze velate nel video che segue, sono l’ennesima riprova che non basta essere partoriti sul suolo europeo perché si facciano propri i valori della tolleranza e della libertà e s’impari a tenere distinto il piano delle convinzioni personali da quello della convivenza civile. Non importa il luogo dove si nasce, un uomo così come una donna, diventano e sono quel patrimonio ideale di usi e consuetudini, di fede e costumi che ricevono in eredità dalla famiglia e dal contesto comunitario in cui crescono ed i cui tratti sono quelli distintivi di un popolo. Sconcertante che alcun commentatore abbia saputo rispondere alle assurde pretese di questi che si dicono italiani e pretendono di vivere nella nostra società e trarre profitto dalla nostra economia senza rinunciare all’arroganza di un pensiero retrivo ed oscurantista: sarai al sicuro, solo quando penserai e vivrai come me. Nelle loro parole si palesano tutti i cedimenti culturali del modello d’integrazione predicato ed imposto fin dalle scuole elementari più per esigenze di ordine finanziario che per efficacia di metodo educativo: il multiculturalismo. In realtà, è l’Europa che invecchia e prova a sostituire la sua manodopera con l’immigrazione selvaggia; l’economia va in crisi e ristagna? E’ l’Europa che trova risposte sbagliate svendendo le sue conoscenze e le sue imprese più avanzate ai petrodollari degli sceicchi che vietano alle donne di guidare roba da matti, quando non peggio di istruirsi. A sentire questi discepoli dell’innominabile, “i giovani italiani hanno bisogno di cambiare, di rinnovarsi” perché della religione non si può sorridere. Sarebbe come a dire: fate i buoni ed obbedite, altrimenti c’arrabbiamo. Provate ad immaginare che cosa potrà accadere ai nostri pronipoti quando questi diventeranno maggioranza nel vecchio continente se anche noi non proviamo ad invertire le tendenze demografiche abbandonando la vita comoda e la ricerca del superfluo ad ogni costo. Crozza, Papa Francesco rabbonisce Renzi Ebbene caro fratello, sappi che noi ce ne sbattiamo dei tuoi dogmi come di chiunque altro pretenda d’imporci la strada del ritorno al medioevo. Abbiamo superato da secoli il trauma del peccato originale ed abbiamo imparato a pentirci per poi ridere delle nostre colpe. Conosciamo abbastanza la storia per non lasciarci intimorire, noi beviamo dal Calice della Redenzione in Cristo. Dietro il ventre molle che hai conosciuto, c’è ancora tutto un popolo che cammina sotto il muro del pianto per i suoi morti forte della sua civiltà punto ineguagliato di emancipazione per l’intera umanità. Quando solamente penserai di averlo conquistato, allora stai certo che sarà il momento giusto per essere digerito ed evacuato…

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