Un saggio di quello che potrà diventare prossimamente l’autonomismo spinto sul quale si sono accordati Maroni e Berlusconi per non sparire dalla scena politica, ci viene offerto da Crocetta in Sicilia: ha bloccato le autorizzazioni per l’istallazioni di “antenne” badate bene NON missili, alla base Nato di Niscemi, fondamentali per il sistema di difesa nel Mediterraneo soprattutto alla copertura dalla minaccia reale portata dal terrorismo medio-orientale all’occidente di cui i recenti focolai in Siria, Iran, Nigeria, nello stesso Egitto sono più che un allarme. Con una interpretazione estensiva del “padroni a casa nostra”, Crocetta intende mettere in forse l’intero quadro di alleanze strategiche dell’Italia con il rischio di lanciare un allarme nello scenario internazionale più grave dello spread. Il Presidente eletto da una minoranza al vertice dell’assemblea regionale, se n’è infischiato del richiamo ufficiale del Ministero dell’Interno ed ha creduto bene di assecondare i suoi pochi elettori bloccando le autorizzazioni. Non stiamo qui a discutere di tasse trattenute ed egoismi assecondati, ma di alleanze siglate con trattati e soprattutto di sicurezza e politiche di difesa quasi a voler rivendicare una Sicilia dove lo Stato Italiano non ha più sovranità neanche formale, perché quella reale di fatto la lascia esercitare da 67 anni alla mafia e l’Europa, nemmeno l’Unione secondo questa logica federalista ha voce, tranne che per trasferimenti da sperperare. Ora noi vorremmo ricordare ai siciliani ed anche alla mafia che pure ha potuto prosperare e fare affari grazie alla pace garantita dai missili Pershing e Cruise schierati a Comiso ed avversati dai pacifisti e dai comunisti italiani negli anni ’80, che senza quelle testate atomiche di gran lunga più pericolose delle frequenze radio, oggi la storia avrebbe preso una piega disastrosa per l’Europa e per il mondo intero e con ogni probabilità, la Sicilia si troverebbe ad essere un satellite africano. Proviamo ad immaginare Barak Obama alle prese con i suoi Stati Federati non solamente recalcitranti all’innalzamento delle tasse, ma favorevoli all’uscita dalla Nato: un nuovo mondo nascerebbe e sarebbe ordinato sotto la Cina. Il carattere individualista delle genti italiane, la miopia anarcoide dei popoli merionali, la faciloneria con la quale si pretende non di affrontare e risolvere i problemi ma di rimuoverli, aggirarli quasi fosse un pigro gioco alla rinuncia, spiegano la scelta che compirono i nostri padri naturali del Risorgimento optando per lo Stato Centralista Unitario.
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