E’ finita la pacchia, come a dire non pensino in Europa che con la destra al governo l’Italia continuerà ad assecondare gli interessi nazionali di Francia e Germania e trascurare gli interessi degli italiani. Il nuovo sarà un governo autenticamente europeista, ma non avrà alcun timore reverenziale nel rappresentare ai tavoli di negoziazione, gli interessi nazionali legittimi al pari di quanto negli ultimi tret’anni hanno preteso gli Stati che pesantemente condizionano le politiche dell’Unione monetaria a discapito dei restanti 25 membri. Perchè questa è la UE, una unione monetaria tra Stati sovrani regolata da Trattati. La UE, NON è uno Stato federale come sono gli USA, ad esempio. Le sue istituzioni non sono elette dai popoli, ma nominate da un Consiglio intergovernativo dove la fanno da padroni, le potenze egemoni economicamente e militarmente. Rammentarlo, non è un dettaglio pleonastico, soprattutto agli eurolirici di casa nostra che venderebbero la mamma pur di mettersi a servizio ed entrare nelle grazie dei circoli continentali che danno voce alle seducenti sofisticherie spacciate per valori di civiltà agitati alla stregua di una cortina fumogena al fine malamente dissimulato del perseguimento degli interessi nazionali di alcuni paesi a danno di altri come la vicenda del mancato tetto al prezzo del gas sta a dimostrare. ”Ccà niscjune è fesso”, dicono a Napoli. Qui, in Italia, non siamo un paese di sciocchi anche se tanti vogliono apparirlo pur di rimanere sulla ribalta fraintesa della modernità. Come si scelgono gli amici, si è chiesto retoricamente l’ultimo banchiere della serie prestati alla politica? Gli amici si scelgono tra quelli con i quali abbiamo delle concordanze valoriali, ma soprattutto, tra coloro che ci possono aiutare. L’anima di banchiere, non si smentisce. Le persone comuni, i sempliciotti infatti, scelgono gli amici per ispirazione sincera e buon cuore non certamente per venali interessi.
E vediamo, chi ci dovrebbe aiutare secondo il banchiere che svendette i gioielli di Stato nel 1994? Non certamente la piccola Ungheria del pessimo Orban che ha il difetto di farsi votare per poi dare seguito alle politiche che i poco piu’ di dieci milioni di ungheresi chiedono di perseguire al fine di conservare la propria integrità culturale; difendere Cristianamente la vita; approvvigionare di energia il proprio sistema produttivo ad un prezzo giusto perchè quello che si forma al mercato secondario della speculazione di Amsterdam, non è sostenibile. Infatti, la Germania ha in mano contratti di favore col despota moscovita che gli mantiene aperti i rubenetti ed in cambio i panzer tedeschi non escono dai garages per raggiungere i campi di battaglia ucraini che pur li reclamano a gran voce, inalscoltati. I nostri amici li dovremmo scegliere tra la Francia di Macron che c’ha appena avvisati della interruzione prossima di energia. Presto, sarà deviata dalla rete italiana a quella tedesca. La Germania ha bisogno di rimettere in moto al sua locomotiva inceppata dall’avarizia. E quando l’avra’ rimessa in moto, ripartirà con la litania del rigore di bilancio e della competitività fraudolenta, espediente per giustificare il surplus di esportazioni verso i mercati cinesi. Scuola classica del mercatismo nobilitato dalle dottrine dell’economia sociale di mercato. Dopo averci scelto gli amici giusti, Draghi, come un novello Bixio, chiama in soccorso il vecchio caimano Bepin che presto arriva e mette subito in chiaro: il governo MELONI dovrà piegarsi ai diktat tedeschi della Commissione Von der Lein, quei pochi ma indispensabili voti che raggranelleranno tra le vecchie glorie garibaldine della TV, verranno a mancare se i patrioti conservatori non si allinieranno alle determinazioni del PPE.