Biosfera, acqua, bellezza, questioni di bioetica ambientale

Quale è il senso della bellezza oggi? Quale è il valore della bellezza per la società contemporanea e che valore la società contemporanea, oggi, dà alla bellezza?
Non è semplice parlarne dal punto di vista storico-sociale, e per di più in un orizzonte biopolitico; la nozione di bellezza è alquanto complessa sul piano storico speculativo, ma forse, proprio perché complessa, è la più adatta ad essere correlata con la complessità delle società globalizzate.
Da un punto di vista delle scienze sociali, non abbiamo una nozione formalizzata di bellezza; essa ci rimanda più generalmente a quella di cultura o meglio ancora di culture. Superando l’antagonismo cultura-società è possibile infatti, secondo l’approccio di Peter Berger, definire la cultura come la totalità dei prodotti dell’uomo, sia materiali che immateriali, così che la società non è altro che parte di questi prodotti. C’è una certa armonia tra cultura e società, per cui ogni istituzione sociale svolge specifiche funzioni volte al benessere della collettività, che si costruisce su determinati valori che orientano i livelli sociali, politici ed economici di un qualsiasi sistema sociale il quale, a sua volta, può essere guardato come sub-sistema di un più ampio biosistema.
La qualità della vita ci mette di fronte al dono delle bellezze naturali ed artistiche e di fronte alla necessità di ridimensionare la dittatura economica che sovrintende l’accesso a beni e servizi, regolando addirittura le relazioni interpersonali ed il rapporto con il nostro stesso corpo. Alla bellezza del biosistema concorre certamente l’acqua. Nell’orizzonte della Bioetica ambientale, il tema dell’acqua va assumendo contorni sempre più problematici e, quindi, suscettibili di discussione e di approfondimento multidisciplinare, negli ambiti delle Scienze mediche, sociali, antropologiche, geologiche, giuridiche, dell’alimentazione e nutrizione, nonché in quelli dell’Etica filosofica e teologica. L’acqua è elemento centrale per il presente della biosfera e per il futuro sviluppo economico e sociale dei gruppi viventi; per l’acqua si combatte e si muore, mentre già due miliardi di persone soffrono ormai di assoluta scarsità d’acqua e ben 2,5 miliardi vivono ancora in case privi di servizi igienici di base e senza fognature.
La giornata mondiale dell’acqua del 2014 ha, non a caso, scelto il rapporto tra acqua ed energia, in quanto serve acqua per produrre energia ed energia per captare e distribuire acqua. Non mancano risposte innovative come quella segnalata dalla banca mondiale che ha varato il programma “energia assetata” (utilizzazione di acqua riciclata nelle torri di raffreddamento in un impianto industriale). Intanto gli Emirati Arabi Uniti stanno costruendo un grande impianto di desalinizzazione di acqua marina, alimentato ad energia fotovoltaica.
Per quanti fossero interessati, il testo è disponibile qui.

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Napoli, mercato turistico della post verità

Cronaca e post verità, si potrebbe intitolare l’ultima puntata dello sceneggiato che ha fatto seguito alla sparatoria con ferimento di una bimba nel popolare mercato della Maddalena alla Duchesca di Napoli, mandato in rete e ripreso dalla stampa. Attori protagonisti del “sequel” i sempre più improbabili Roberto Saviano e Luigi De Magistris. L’oggetto del contendere: il primato della fedele rappresentanza di Partenope, vittima non propriamente innocente dei suoi tanti vizi esorcizzati dalle virtù riassunte nella triade: sole, pizza e “ammore”. Lo scrittore che vive di cronaca rileva come da cinque anni l’amministrazione della città con tutta evidenza stia stretta al Sindaco. Piuttosto che preoccuparsi di studiare e trovare soluzione ai problemi dei cittadini, lo stesso impegnerebbe le sue energie e la visibilità che viene dal condurre la terza metropoli italiana, su tematiche più squisitamente politiche finalizzate a ritagliarsi un consenso utile a costruire un primato nazionale nell’area antagonista compendio perfetto delle sue reali aspirazioni da guerrigliero pacifista, paladino delle minoranze, nemico giurato del capitale, giustiziere dei diseredati in ogni angolo della terra. Diversamente non si spiegherebbe l’attenzione propria di un Ministro degli Esteri dedicata alla questione palestinese e più ancora a quella dei diritti inventati, che somigliano ai capricci dei viziati per i quali ogni desiderio è un ordine da eseguire a dispetto della biologia umana. E sì che ci sarebbe un intero popolo di oltre un milione di anime ad attendere un bus alla fermata, ad esempio; a sperare che un vigile sgombri il marciapiedi dagli ambulanti di merce contraffatta, altro esempio; ad ammirare una strada bella che spazzata. Ah, no. Non si può chiedere, non vorremmo finire come il povero Giletti che per fortuna ha trovato un Giudice almeno in Tribunale. La monnezza a Napoli non c’è più per le strade! Dei rifiuti c’è rimasta solamente la Tarsu, salatissima. Come i pasti, anche i viaggi d’altronde non sono a gratis e bisogna pur pagare per bruciarla lontano dagli occhi, lontano dal cuore, meglio se in Olanda. Oggi però a Napoli abbiamo i turisti ed ogni cosa è ritornata al suo posto. Per fortuna parlano un’altra lingua e non capiamo bene che cosa pensano dei beni comuni e dei vantaggi che portano alla città in termini di efficienza, efficacia ed economicità. A Londra ad esempio, i beni sono privati e pare che siano in pochi a lamentarsi. In compenso però gli scugnizzi hanno trovato lavoro, con le loro divise ordinate, abilissimi, servono caffé ristretti, gelati e cappuccini come in un’amarcord neorealista. Per loro fortuna gli americani del XXI secolo non indossano più gli scarponi e non chiedono che gli si lustrino le scarpe, anche per cercare compagnia oggi si affidano direttamente al più sicuro GPS. Sono tanti, sono troppi, come mai nella sua storia i ragazzini e le ragazzette che hanno preferito il lavoro alla scuola pur di diventare protagonisti di questo nuovo risorgimento di civiltà portato dal turismo crocierista. Saviano che non conosce, non apprende, non s’informa dei fatti di Napoli e dei risultati raggiunti semplicemente ignora Continua a leggere

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Poliziotti fascisti, uno sguardo umano gli aristodem lo riservano solo ad Amri

Un giovane immigrato dà fuoco all’ostello che lo ricovera mosso da sentimenti di riconoscenza verso i malvagi che l’hanno soccorso nel momento del bisogno. Non pago se ne va in giro per le strade di mezza Europa, prende possesso di un tir dopo aver ammazzato l’autista e piede a tavoletta stronca dodici innocenti anime infedeli intente a peccare tra le bancarelle di Natale. Tra queste Fabrizia che cercava regali da portare a casa ai suoi genitori. Scappa indisturbato, sale in treno e ritorna in Italia non si sa bene perché, forse rimugina tra sé di avere ancora qualche vecchio debito di riconoscenza da saldare con gli italiani. Troppo buoni e sempre pronti a porgere l’altra guancia quando si tratta di perdonare i carnefici. Amri lo sa. L’ha imparato nelle carceri. Sa che la Chiesa affida a Dio le vittime e riprende a sé le pecorelle feroci che ritornano all’ovile senza più curarsi che si pentano e si ravvedano. Sono carnefici e vanno accolti o meglio, riaccolti sempre, comunque e tutte le volte. E’ un lavoro da ragazzi farli fuori e punire la loro generosità, avrà pensato. Per sua sfortuna e nostro sollievo incontra due giovani volenterosi in divisa. Potrebbero girarsi dall’altra parte e perdonare, ma non lo fanno. Sono animati da un sentimento uguale e contrario a quello di Amri: amano Dio, la Patria e la famiglia. Amano l’Italia ed hanno giurato di difendere il suo popolo. Che orrore. I migliori Costituzionalisti restano interdetti di fronte a tanta abnegazione. Avrebbero preferito reazioni miti, contenimento del danno, al limite il diritto alla fuga del reo. Ed invece no. I due giovanotti che la divisa indossano per scelta, credono nella nazione degli avi e nello Stato che la rappresenta, chiedono allora ad Amri di pentirsi. Per tutta risposta ricevono un proiettile alla spalla. Rispondono al fuoco e lo stendono. Poi chiamano i soccorsi, ma il buon Dio si ricorda che evidentemente esiste una Giustizia e lo lascia in terra. Per sempre. Potremmo gioire questa volta, diamine! Purtroppo anche stavolta quella meglio gioventù aristodem che predica diritti e dimentica i doveri; che promuove l’uguaglianza e ci vuole tutti diversi; che include ed esclude noi altri; che si batte per la pace e non risponde al fuoco; che chiede libertà e tollera le donne sottomesse; che rivendica l’accesso alla stampa e monopolizza gli organi di comunicazione; che ama il pensiero plurale ed emargina il dissenso, c’ha rovinato la festa ammonendo giornalisti, blogger e tutti noi perché rivolgessimo uno sguardo umano al giovane assassino e censurassimo il terrore procurato da giovani poliziotti che a braccia tese hanno difeso dall’odio cieco della parola scritta e predicata, qualche altra dozzina di potenziali infedeli al varco di uno stadio o di un teatro; ai tavolini di un bar come alle panchine della metro, non è dato sapere. Uno sguardo umano chiedono gli aristodem per i fossili viventi di una civiltà arcaica e brutale che pure li mantiene indifferenti, finché non arriverà a bussare alle porte delle loro stesse case. Di questo passo ne siamo certi, se continuiamo ad affidare le politiche sociali a simili aristocratici del pensiero vile che accampa ragioni anche davanti al disprezzo per il pericolo mostrato da due giovani valorosi. Ad avercene nelle nostre strade e nelle istituzioni uomini di coraggio capaci di trarre dal passato gli insegnamenti giusti che un tempo si sarebbero chiamati onore e fedeltà, sacrificio e lealtà alla comunità di destino in nome della quale si vive e si opera per il meglio. Segno forse, Continua a leggere

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Paura delle piazze, il sistema fa quadrato intorno al M5S

Onestà, trasparenza, diretta web, l’idea non nuova che chiunque possa avvicendarsi alla guida del Governo o di una Capitale anche una persona comune priva della necessaria esperienza e personalità come la cuoca citata da Lenin, con la resa di Virginia Raggi è definitivamente tramontata finanche nel M5S. La cuoca di Grillo in sei mesi ha dimostrato di non avere nulla di buono da mettere sul fuoco. La pentola del M5S è vuota di ogni ingrediente utile ad amministrare figuriamoci se fosse chiamata a far da mangiare all’intero popolo italiano: aghi di pino a colazione, pranzo e cena, altro non c’è che l’albero spoglio eretto in piazza Venezia che pure di cuochi ne ha visti di grandi. Troppo grande ROMA ed impresa troppo ardua perché Grillo potesse schiacciare il tasto canc sulla sua tastiera, sfilarsi e ricominciare daccapo facendo finta che nulla fosse accaduto. Sarebbe stato come dichiarare fallimento e sparire dal mercato politico. La vicenda della piccola Raggi ha confermato tutti i limiti ben noti delle utopie quando provano a farsi storia. Il pollice verso di dodici consiglieri contrari a recidere il cordone ombelicale con il M5S e proseguire l’avventura Capitale in autonomia, comunque nulla ha potuto opporre al crollo di credibilità politica che nei fatti, d’ora in avanti il movimento nato dalle visioni di Gianroberto Casaleggio e dalle battute sferzanti di Beppe Grillo, si troverà a dover smentire. Nudi e disarmati di ogni argomento, dopo il disastro romano i grillini prevedibilmente prenderanno tempo, getteranno nel cestino dei loro desktop le batterie di twitt e post elettorali ed a loro insaputa finiranno per scoprirsi i migliori alleati di Gentiloni che potrà sperare di giungere a fine legislatura se solo riuscirà a far ingoiare i rospi già lessi dalla Commissione di Bruxelles. I segnali ci sono tutti, il sistema si è già mobilitato ed ora che la marcia trionfale su Roma si è interrotta prova a far quadrato intorno al Movimento Cinque Stella. Forza Italia e PD hanno rinunciato ad infierire. Il vecchio sistema ha avvertito i primi segnali di minaccia provenienti dalle piazze. Sbarazzarsi del comico ora sarebbe facile, Continua a leggere

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Giuseppe, uomo giusto che sogna e ama, non parla e agisce

IV Domenica di Avvento
Anno A – Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”. Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa. Continua a leggere

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Sgonfiare i consensi di Lega e M5S, il programma del Governo Gentiloni-wireless

Tutto lascia pensare che presto il ganassa disferà gli scatoloni ch’è stato costretto a fare per non perdere la faccia nell’immediato della batosta referendaria. Con quella bocca sempre aperta in video, in radio, sulla carta stampata ed in rete è riuscito a fare quasi più debiti di quanti ne abbia fatti fare al Tesoro per pagare le sue mance elettorali. Le parole date sono state così tante che se non l’avesse mantenute almeno per un pò, la sua fama di sborone della politica sarebbe stata compromessa per sempre. In realtà sia il PD, sia l’opposizione, non hanno a portata di mano un sostituto capace di cancellare la memoria delle tante promesse non mantenute ed un pò come accadde con Napolitano, accetteranno loro malgrado che quanto prima disfi i pacchi del trasloco per essere accolto come salvatore del sistema. La stessa fiducia alla Legge di bilancio votata senza alcuna modifica, dimostra che sarebbe restato al suo posto ancora a lungo fino al termine dei compiti che gli avevano affidati se non avesse avuto l’opposizione della opinione pubblica che ad un certo punto ha avvertito a destra come a sinistra sulla sua pelle, il peso di un potere completamente slegato da ogni riferimento sociale. I partiti si riprenderanno Renzi perché oramai sono entrati nel tunnel della paura dopo che, chiamata la gente alle urne, hanno costatato che questa gli vota contro. Temono seriamente di essere spazzati via per accertata irresolutezza ed inconcludenza sui temi più disparati che interessano le vite delle persone in carne ed ossa: lavoro, sicurezza, tutela del patrimonio morale, civile e culturale minato e quotidianamente messo alla berlina dall’opera incessante dei mezzi di comunicazione spudoratamente manipolati. Quello che il conte Paolo Gentiloni Silverj sta per mettere insieme in fretta e furia altro non è che un Governo wireless guidato da Pontassieve. Sono infatti trapelate indiscrezioni secondo le quali si sarebbe udito un sonoro vaffa all’indirizzo di Franceschini impegnato a salvare le apparenze con la proposta di uscita del giglio magico almeno dai posti chiave. Presumibilmente mercoledì, Continua a leggere

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Sei tu, o dobbiamo aspettarne un altro?

III Domenica di Avvento Anno A – In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!». Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle (…)
Sei tu o no quello che il mondo attende? Grande domanda che Continua a leggere

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Cari giovani i Governi non nasceranno nelle urne, la Repubblica ritorna a partorire in Parlamento

Per fare una riforma Costituzionale c’è bisogno dei professoroni, se chiami a redigerla un’aspirante miss Italia ed un sensale della politica costretto a dividesi tra i diritti della difesa ed i diritti fondamentali dei cittadini, finisce che la nuova Repubblica abortisce nelle urne del Referendum come è accaduto il 4 dicembre ultimo scorso. Col bel risultato che poi il pallino del Governo ritorna nelle mani dei vecchi odiati partiti, quelli stessi ai quali per venti lunghi anni dal lontano ’92 di tangentizia memoria, nelle piazze ed in ogni dove, si diceva di volersi liberare. Tutto merito del rottamatore dunque se Mattarella ha potuto con gioia rispolverare i suoi amati studi di diritto parlamentare e fissare una fittissima agenda di consultazioni con ben 23 delegazioni di altrettanti partiti ciascuno dei quali salirà al Colle con ambizioni e richieste inderogabili che avrebbero fatto la gioia di Giulio Andreotti, Aldo Moro ed Arnaldo Forlani. Tanto per schiarire le idee a quel 80% di under trentenni che sono andati a votare convinti di difendere i diritti dei lavoratori e dei pensionati. Cari ragazzi, d’ora in avanti come è stato per i vostri padri, il Governo non lo decideranno gli elettori nelle urne, ma i partiti nelle trattative più o meno segrete tra i loro emissari ai cui esiti si fingerà di pervenire in lunghi ed estenuanti quanto noiosi dibatti parlamentari perché è così che funziona una Repubblica democratica Parlamentare! Dato l’addio alla III Repubblica, considerato che la II è andata a male perché anch’essa nata con vizi di forma oltre che di sostanza, non rimane che festeggiare la restaurazione partitocratica col ritorno alle poltrone dei vecchi padrini: Governo Istituzionale che porterà a termine la riforma elettorale proporzionale con la quale Berlusconi, Franceschini, Orlando, Rosato e Brunetta preparano il terreno alle larghe intese della prossima legislatura in funzione antigrillina con buona pace della partecipazione e della sovranità popolare. Amen. Se nel PD stanno per mollare il ganassa, nel Continua a leggere

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Grillo rassicura i mercati, lunga vita al M5S

vignetta-grillo-e-la-violenza-verbaleCari, fottutissimi poteri forti, non abbiate paura, con noi al Governo non succede niente, non scappate. Il 4 dicembre vince il NO, andiamo a votare con l’italicum e la Costituzione la riforma il M5S che non è una ideologia, bensì una tecnologia. Un pò come a dire che il movimento non si muove lungo linee di visione ideale sperimentate da uomini in carne ed ossa, ma affida alla successione ordinata di zero ed uno nella logica di istruzioni impersonali impartite con bit che corrono lungo i bus di collegamento tra uomini e macchine, i destini incorruttibili di noi tutti fino a renderli a prova di traffico d’influenze. All’Università di Novara, nel corso della lectio magistralis su internet e democrazia, il fortunato erede del Rousseau si è lasciato sfuggire che stanno lavorando al programma e che nelle prossime settimane si prevede di giungere alla definizione di una versione Beta stabile dotata di command button per il boot del primo Governo cinque stelle ed un like di buon augurioLunga vita dunque al M5S, rassicurati i mercati il sistema si sente messo in sicurezza da Grillo. La protesta radicale poteva prendere una piega extraparlamentare come ci insegna la storia e sarebbero stati guai seri per la caste dei speculatori corrotti. Invece cominciano a riconoscere a Grillo il merito di aver convogliato la spinta incendiaria mossa da ragazzotti ambiziosi ed un pò pasticcioni che nella vita hanno combinato poco o nulla, verso il Parlamento dove finiranno per esaurirsi. E’ già accaduto ai monellacci del ’68 diventati quasi tutti accademici ed intello’ imborghesiti o più ancora sbiaditi, com’è capitato ai grunen tedeschi. In fondo Grillo è un comico, anche piuttosto bravo. La sua violenza verbale non fa veramente paura. A far ridere invece sono Continua a leggere

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Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà

i-domenica-di-avventoI Domenica di Avvento Anno A In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata. Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».

Inizia il tempo dell’Avvento, quando Continua a leggere

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