XIV Edizione Premio Letterario Letizia Isaia per autori ed editori Italiani, 2016

premio Letizia Isaia 2015 con Pupi AvatiL’Associazione Nazionale Luci sulla Cultura comunica che il Premio Letterario Letizia Isaia, istituito nel 2001, giunge quest’anno alla sua XIV Edizione della quale si fa promotrice.
Il Premio è aperto anche agli Editori per le pubblicazioni edite nell’ultimo biennio e fino a Luglio 2016. Anche questa Edizione del Premio, continua con coerenza l’obiettivo propostosi, cioè di promuove ed incoraggiare la creatività di poeti e scrittori garantendo riconoscimenti per le loro opere.
La cerimonia di premiazione, con il patrocinio della Regione Campania, si svolgerà il 24 Ottobre 2016 in via Poli n. 29 presso la prestigiosa Sala Benedetto Croce, sede di rappresentanza della Regione Campania nella Capitale. La giuria che sarà resa nota durante la cerimonia di premiazione, è composta da personalità del mondo della cultura e presieduta da Letizia Isaia.
Per partecipare al Premio è necessario far pervenire il materiale, come indicato nel Bando, entro e non oltre il 31 Luglio 2016.
Per informazioni: 081 5564532 – cell.366 2489149 e-mail: letizia.isaia@tin.it

Napoli, Aprile 2016 Ufficio Stampa
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Nel solco tra vecchi e giovani trascurato dal PD, la chiave del successo grillino

Gruppo-M5S-GioVaniNegli Stati Uniti si può far risalire all’enorme concentrazione di ricchezze ed all’allungamento delle diseguaglianze sociali seguite alla crisi economica, la reazione dell’elettorato in termini di consensi per il socialista Sanders nel campo democratico come la vittoria dell’anti politico Trump, sul versante repubblicano. In Italia invece, questa linea di analisi non trova rispondenza nei motivi che fanno del M5S la seconda forza politica rappresentata in Parlamento. Da noi infatti le diseguaglianze economiche più che le classi sociali investono e toccano da vicino gli interessi generazionali colpendo in primo luogo i giovani dai 25 ai 34 anni che in gran numero e pur altamente scolarizzati, non riescono ad entrare nel mondo del lavoro. Un vero e proprio blocco sociale disilluso dal job act e che a differenza del passato riesce a far sentire la sua voce grazie ai moderni mezzi di comunicazione digitale, superando quello che Pannella un tempo chiamava l’oscuramento delle opinioni e l’assenza di conoscenza operata dal regime partitocratico. Un’intera generazione marginalizzata nel limbo della precarietà in attesa di una fantomatica crescita del PIL che non arriva e che se anche arrivasse comunque non necessariamente porterebbe maggiori opportunità, riesce però a convogliare nella rete il rancore verso i redditi garantiti e la rendita di posizione tutelata dal sindacato, catalizzando nelle urne un consenso decisivo in favore del Movimento Cinque Stelle pari ad un quarto dell’elettorato. I giovani quindi sono stati l’elemento determinate che ha provocato i maggiori spostamenti dei flussi elettorali molto più delle diseguaglianze di classe e ciò si spiega anche col Continua a leggere

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Jim Messina ha fatto cilecca con la Boschi

Boschi-Jim MessinaL’America è terra di libertà. L’America è terra di libero mercato. In America si vende di tutto, pur di appagare i desideri gli americani danno un prezzo ad ogni cosa, anche alle chiacchiere e funziona. Eleggono Presidenti vendendo chiacchiere; fieri esportano democrazia a chiacchiere e distintivo per dirla con De Niro e partono per la guerra. La cosa non poteva non interessare il ganassa che difatti di tante chiacchiere ha bisogno per vincere il prossimo referendum sulle riforme costituzionali: ha tutti contro e dalla sua è riuscito a schierare solamente Verdini a centrocampo e la Boschi di punta. Di tutta evidenza il bisogno di prendere un ottimo allenatore (coach), capace di tirare fuori il meglio da una squadra di brocchi e così, a prezzo di svendita di 100 mila dollari è riuscito ad ingaggiare il miglior chiacchierone sul mercato Jim Messina, con alle spalle due recenti campagne di comunicazione: Obama al secondo mandato e quella per David Cameron. Effettivamente, dev’essere bravo per aver fatto vincere due tipi così. Non sempre però quello che va in America poi tira anche in Italia. Siamo infatti ancora una nazione tutto sommato omogenea dalla storia lunga e complessa nonostante le terapie d’urto globalizzanti alle quali è stata sottoposta da oramai venti anni e passa. Alle cure dello sventurato Jim è stata affidata la Boschi, un caso veramente difficile da risolvere: la più bella del governo icona della più brutta delle Costituzioni che si potesse immaginare. Sarà anche stata l’emozione, ma l’espertone della comunicazione (spin doctor), Continua a leggere

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M5S, ggente sulla via della normalizzazione

grillo col basco rosso-buongionolivornoBuongiorno Livorno, era l’estate del 2014 quando la bandiera rossa a cinque stelle trionfò al ballottaggio col 53% di Filippo Nogarin, ingegnere aerospaziale che atterrò sulla poltrona di sindaco ove ebbe i natali il P.C.I. di Amedeo Bordiga, Antonio Gramsci ed Umberto Terracini per citare i più noti. Nel cuore dei grillini Nogarin era destinato a prendere il posto dell’eretico Pizzarotti, lui infatti sin dalla prima ora di sindaco si adegua alla ortodossia grillina coi NO all’ospedale, NO al porto, NO alla Regione di Rossi, SI al tram gratis per tutti. Passano le settimane i numeri s’incaricano di fargli mettere i piedi a terra e di scendere definitivamente dall’aerospazio: prende i libri contabili dell’azienda rifiuti e li porta in Tribunale. Arriva il Commissario giudiziale e fu così che il Movimento cinque Stelle a Livorno s’accorge di non essere più nell’iperuranio; di punto in bianco si ritrova a scontrarsi con gli operai in sciopero che temono di perdere il posto di lavoro. La città in breve tempo si trasforma in discarica ed il puzzo nauseabondo fa quasi rimpiangere gli odiati inceneritori. Per la prima volta nella sua breve storia, il M5S si vede inseguito dalla “ggente” e reagisce come sa: espelle i consiglieri dissidenti, le fila si assottigliano ed oggi la maggioranza in Consiglio si regge su un solo voto di scarto. Un voto che alla ricezione dell’avviso di garanzia ha costretto il Sindaco Nogarin ad informare la sacra rete degli amici Facebook ricevendone conforto e vicinanza a suon di clic. Sono pronto a dimettermi ha dichiarato, certo di aver agito nell’interesse dell’azienda. Poche ore prima da San Vittore il sindaco Pd di Lodi Uggetti aveva dichiarato ai giudici: sono certo di aver agito nell’interesse dei cittadini. Non vorremmo scoprire che anche la ggente a cinque stelle si fosse avviata alla normalizzazione. E’ già accaduto alla ggente di Italia dei Valori sparire come d’incanto dalle urne e lasciare la gente comune facilona e credulona, disillusa e schifata dalla politica. Tanto rumore e tante lotte, il tutto per dare alcune casette in eredità, scoprimmo dai filmati di “report”. A Livorno la Procura indaga su una marea di reati che sarebbero stati commessi nella gestione della partecipata dei rifiuti: malversazione dei soldi trasferiti dalla Regione; false fatturazioni; falso in bilancio; promesse di utilità negli accordi con gli utenti morosi infine, è arrivata al sindaco e da semplice la bancarotta dei Cinque Stelle si è trasformata in fraudolenta ipotizzano i magistrati, per aver deliberato 33 assunzioni subito dopo aver chiesto il fallimento della medesima azienda. I magistrati infatti vogliono capire se sia legale assumere per un’azienda data per fallita. Ma si sa, quanto più grande è il numero della ggente chiamata a Continua a leggere

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Verdini sarà nel listone PD, traffico al centro dove Silvio resta leader assicura la badante

la badante di Berlusconi con VerdiniChi fomenta odio non è capace di aggregare anime diverse e non sarà mai leader, assicura la badante di B. Sembrerebbe dunque che il cordone sanitario stretto intorno a B. ancora una volta gli abbia fatto cambiare idea e convinto ad abbandonare la destra per virare al centro, ma Maria Rosaria Rossi smentisce ogni ricostruzione giornalistica e precisa: sono io che spesso mi ritrovo sulle posizioni del Presidente perché ne condivido progetti ed obiettivi. E lui è sempre disponibile al confronto. Ammettiamolo, sarebbe difficile per chiunque immaginare validi argomenti e confutare l’opera di persuasione esercitata da una così affezionata consigliera. D’altronde, sulla svolta moderata di Forza Italia sembrerebbero  convinti la stragrande maggioranza degli elettori di B, il 65% per l’esattezza di quel lumicino ridotto al 10% che si mantiene a fatica in alcuni Comuni sulle due cifre secondo una ricerca di Antonio Noto di IPR Marketing, secondo la quale sono oramai lontani i tempi di quando l’elettorato forzista sceglieva i celoduristi della Lega per alleati, oggi la metà circa preferisce collaborare coi più morbidi renziani, quelli che comunque sono disponibili sempre a farsene una ragione quando si tratta di affrontare il conflitto d’interessi, la prescrizione, le concessioni delle frequenze e la pubblicità radio televisiva. Di sicuro però c’è che il centro del PD comincia ad inflazionarsi, nel prossimo listone unico dell’italicum infatti, ha prenotato un posto anche Verdini che ha poi passato ad Abrignani, suo braccio operativo nel traffico di influenze lecite, il compito di confermare l’accordo stretto tra i capogruppi nell’incontro che si sarebbe dovuto svolgere al nazareno, ma che si è tenuto a Montecitorio dopo la sollevazione della minoranza interna: nel 2018 saremo di nuovo in Parlamento eletti Continua a leggere

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De Magistris, vincere! E vinceremo al primo turno. Napoli e Roma, PD ko

demagistris-vincere erutta il vesuvioAssunzioni e reddito di cittadinanza, con le ultime Delibere approvate De Magistris sente di non essere più solo come cinque anni fa ed al cinema modernissimo in via cisterna dell’olio nel cuore di quelle “strade sicure” presidiate dall’esercito la cui presenza tante volte ha criticato, lancia il suo grido di rielezione: vincere! E vinceremo al primo turno. I sondaggi lo danno nettamente in testa al 38%, ma rispetto al 2011 quando giocava da solo nell’aria antagonista, la presenza dei grillini di Brambilla accreditati dell’11% gli renderà l’impresa alquanto ardua. Più verosimile una vittoria sì schiacciante, ma al secondo turno dove potrà capitalizzare nelle urne il voto di sinistra in libera uscita dal M5S e quello della nomenclatura PD in rotta dal renzismo post primarie famose al modico costo di un euro a voto. Quattorci le liste chiamate a sorreggere la rielezione a sindaco di De Magistris con un allargamento cercato verso l’area moderata attentamente selezionata tiene a precisare, perché da Napoli muova un nuovo movimento politico nazionale. La fissa di Giggino resta dunque quella di “scassare” l’Italia, il Vesuvio gli è sempre andato stretto. Orfano di Pisapia, prova a scolorire l’arancione della sua personale rivoluzione e fare come a Milano pur di arrivare. A contrastrarlo l’andirivieni da Napoli del Presidente del Consiglio-segretario del PD ansioso di ribaltare i sondaggi che vogliono il partito democratico KO anche Roma. Sempre più probabile l’esclusione di Giachetti dal ballottaggio, è dato infatti al 21,5% tallonato in Continua a leggere

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Arrigo Petacco partigiano sedicenne, la Resistenza fu un mito inventato dai comunisti

arrigo-petacco-storia del fascismoAl tempo di internet quelli che furono giovani negli anni ’80 non possono non ricordare che con gratitudine la storia a fascicoli di Arrigo Petacco. Si acquistava in edicola ed era una novità non di poco conto: la storia, la grande storia usciva dalle biblioteche e dai cenacoli esclusivi per portarsi nei luoghi più prossimi al variegato pubblico di massa. Ricca, ricchissima di foto e documenti spesso inediti. Un approccio nuovo, distante tanto dalla pedante saggistica quanto dalle tediose lezioni professorali. In un linguaggio narrativo semplice e scorrevole permetteva di scoprire risvolti e chiavi di lettura dei fatti che i libri scolastici inquinati dal dottrinarismo marxista, avevano scientemente soffocato. Arrigo Petacco è un partigiano tra i pochi sopravvissuti, aveva sedici anni al tempo della “resistenza” e senza riserve con la consapevolezza documentaristica dello storico, afferma che senza l’intervento degli Stati Uniti d’America in Italia la Resistenza non ci sarebbe stata. Che quelli coinvolti non erano più di ottantamila uomini e non erano nemmeno comunisti a cui va detto, della Patria non importava nulla. Sul movimento resistenziale però, seppero edificare un “castello di carta” tale da farla apparire come “lotta di popolo”. Per molti anni contro la retorica resistenziale aggiunge, non si è potuto scrivere. Solo a Giampaolo Pansa è stato permesso di ricostruire la verità, perché era un giornalista che si pensava orientato a sinistra. Ecco, alla vigilia del 25 aprile crediamo sia utile accennare al lavoro di intellettuali e storici anticonformisti, capaci di mantenere, testimoniare e documentare un pensiero libero ed autorevole che per molti versi stride con le verità dei vincitori. Come nel caso ad esempio, di Domenico Fisichella: il fascismo fu Continua a leggere

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Isis arretra, i servizi attendono la ritorsione degli homegrown mujahidin

AISEIl ripiegamento territoriale seguito all’intervento sul campo della Russia ed le difficoltà oggettive esterne con le le quali l’islamic state si è trovato a confrontarsi negli ultimi mesi soprattutto nel reperire finanziamenti e approvvigionamenti, non devono comunque lasciar credere che il rischio attentati sia diminuito in Europa ed anche in Italia. Anzi, le circostanze possono motivare maggiormente le azioni di ritorsione terroristica. A chiarirlo non sono gli osservatori e gli opinionisti specializzati, ma direttamente i nostri servizi di sicurezza. A pagina 89 dell’ultima relazione trasmessa di recente al Parlamento sulla sicurezza della Repubblica, si legge testualmente: “almeno nel medio termine, la parabola di DAESH come entità territoriale non coinciderà con quella della minaccia terroristica, giacché anche l’auspicata sconfitta militare del Califfato non ridimensionerà il pericolo di attivazioni terroristiche in territorio occidentale, che potranno anzi caricarsi di un’ulteriore valenza ritorsiva”. Il bacino di reclutamento dell’Isis risulta estremamente vasto e variegato, ai “reduci” europei appositamente congedati con la missione specifica di reclutare nuove leve nei paesi di origine, si aggiungono elementi solitari particolarmente pericolosi, di norma immigrati di seconda ed anche terza generazione culturalmente disadattati quando non del tutto estraniati dal contesto che gli ha dato i natali e che nel jiad ritrovano i tratti identitari originari d’appartenenza. Si legge infatti nella relazione dell’AISE che l’isis: “attinge ad un bacino incredibilmente ampio di “soldati”: qaidisti della prima ora, foreign fighters di varia provenienza appositamente disingaggiati dal campo siro-iracheno, epicentro
dell’instabilità, neofiti reclutati tra gli homegrown europei da altri combattenti
occidentali su mandato della leadership, nonché estremisti solitari, disadattati o estraniati dall’ambiente di residenza, istigati ad agire in nome del jihad. Ne deriva la possibilità che in Europa trovino spazio nuovi attacchi eclatanti sullo stile di quelli di Parigi, ma anche forme di coordinamento orizzontale tra micro-cellule, o azioni individuali sommariamente pianificate e per ciò stesso del tutto imprevedibili”. Dunque come facilmente si può capire a leggere la stessa relazione dei servizi, i Governi che si sono succeduti negli ultimi trent’anni con la fiducia del Parlamento, hanno saputo fare un  gran bel “dono” a tutti gli italiani mantenendo le porte spalancante e contribuendo a regalare loro una “preziosa ricchezza nella diversità”. I servizi tracciano addirittura un nuovo identikit del jihaidista che sciacqua la sua tunica nell’Arno sottolineando le differenze coi jihaidista naturalizzati in altri paesi europei. In Italia il terrorista islamico potenziale risulta avere una età media più matura tra i 30 ed i 40 anni, spesso è incensurato e ben integrato lavorativamente. Quasi a voler rispondere indirettamente alle esortazioni di questi ultimi giorni: il problema non è sociale bensì ha radici più profonde che in occidente a giusta ragione, non riescono ad attecchire generando rancori ed odii silenti. Sviscerato il problema in ogni suo drammatico aspetto, i pretoriani della democrazia teorizzano che non si debba nemmeno provare a circoscrivere pena la violazione di ogni diritto umano, ma che si debba risolvere lasciando che assuma una dimensione sempre più grave ed ineluttabile. Il “dono” di questi paladini dei diritti inventati, non poteva essere descritto meglio di come lo illustrano i servizi di sicurezza della nuova Repubblica degli apolidi: Continua a leggere

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Il cuore malato che batte nella democrazia

vignetta-il Papa è di sinistraSfiorite le vecchie ideologie sia a destra, sia a sinistra, non è sbocciata alcuna nuova idea che disegnasse una linea di futuro originale. Disorientato, fuori dalla storia, l’intero corpo sociale italiano si è come insterilito omologando i comportamenti all’interesse personale ed anche gli orientamenti delle proprie scelte politiche alla sola protesta non riuscendo più a cogliere le differenze contrapposte tra due modelli di visione distinti. Disarticolate le masse e le organizzazioni sociali collettive capaci di influenzare e determinare le scelte nell’interesse generale, la politica si è ritrovata ad interloquire unicamente coi grandi potentati economici ed i piccoli gruppi d’interesse settoriale che hanno avuto campo libero nel farsi riconoscere, senza opposizione sociale, ogni sorta di privilegio e trattamento di favore indotto tanto dalla contiguità col decisore, quanto Continua a leggere

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Grillo disperato, con l’onestà vinciamo mai

vignetta-grillo, le coalizioni lavorano con noiE’ uscito dal Blog Peppe Grillo ed è andato da Travaglio il suo neurologo di fiducia non a farsi intervistare, ma per chiedere direttamente agli elettori del Fatto quotidiano come possa accadere di investire 42 milioni di euro in rimborsi, restituirli agli italiani e non riuscire a vincere le elezioni. Noi sì che siamo onesti, nessuno al mondo infatti rinuncia a 42 milioni di euro scrive Grillo, eppure gli italiani non restano sconvolti da questa verità anzi, quanto più viene ribadita dai cittadini a cinque stelle nominati in Parlamento, tanto più essa viene rimossa dalla realtà e la maggioranza assoluta nelle urne non viene mai. In fondo siamo tutti un pò imbecilli continua Grillo, di fronte a verità uniche e rare, diamo per scontato che non siano vere e non le assumiamo come reali. Gli italiani dimostrerebbero a suo dire, di non tenere la moralità nel giusto conto quando compiono le loro scelte politiche. Italiani! Conclude, fermatevi almeno un istante a riflettere prima di votare, noi vi restituiamo 42 milioni di euro. Com’è possibile che non votate tutti per il Movimento? L‘interrogativo rischia di far diventare Grillo un “killer di acari”, non riuscendo a trovare motivi plausibili. E’ di tutta evidenza che il problema non sono gli italiani, ma Grillo e forse ancor di più Casaleggio. Gli italiani tengono eccome alla moralità della vita pubblica, basti ricordare il sostegno unanime di cui godette il “pool di mani pulite” nei primi anni novanta. Il problema è che vogliono anche essere governati con senso di realtà, non amano affidarsi a maghi ed alchimisti; temono gli sperimentatori sociali temerari infatti hanno pazientemente atteso il crollo dell’Unione Sovietica prima di concedere la loro fiducia alla forze della sinistra in alcune circostanze e comunque, in tutte le occasioni fin qui succedutesi, sempre ad una sinistra temperata da alleanze moderate a voler impedire le fughe in avanti negli abissi del sociologismo. La propaganda del movimento cinque stelle dice di essere oltre la destra e la sinistra, ma i suoi programmi sia a livello locale, sia a livello nazionale tradiscono un orientamento preciso che prende a riferimento modelli politici, economici e sociali nei quali non si riscontrano elementi innovativi ed i cui fallimenti sono stati ampiamente testati dalla storia. Lo stesso assemblearismo sterile che nella quasi totalità dei casi si risolve nella ratifica delle “delibere” del “comitato centrale” della Casaleggio associati,  è una patologia che Continua a leggere

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