65 milioni di bimbi invaderanno l’Italia se non aiutiamo Nigeria ed Etiopia

Bimbo siriano gioca con cappello PolizeiI migranti non sono il nostro nemico, fuggono da guerre e terrore ed ai terroristi dobbiamo rispondere sul piano culturale con la forza attrattiva della democrazia e della libertà che regalano orizzonti di vita opposti alle morti ed alle distruzioni, l’ha detto Mattarella nell’intervento in video al forum di Cernobbio. Quindi niente paura, apritevi ed accogliete. Timori e reticenze residuali di quella parte della popolazione italiana che teme di veder cancellato il proprio passato, non hanno ragion d’essere. Conflitti religiosi e discordie tra etnie e culture delle terre d’origine che alcuni temono di veder riproporsi in Europa e nelle contrade delle nostre città storiche spalancate a milioni di migranti, saranno superate dal buon esempio della libertà e della tolleranza segni distintivi dei sistemi democratici che evidentemente devono mettere nel conto d’ingoiare rospi senza batter ciglio alle nuove relazioni sociali, come quello dell’attentato di Parigi alla redazione di Charlie Ebdo, nella prospettiva bene augurante di una pacificazione che nascerà da condizioni di vita più agiate. Abbiate fede in Marx che tutto s’aggiusta. Quando? Nessuno ancora lo sa. Dove? In alcun luogo del pianeta fino ad oggi, ovunque la sua teoria economica infatti si è tradotta in pratica sociale, è fallita (ex URSS, Cuba, Venezuela, Cina ecc. ecc.). Allora ci prova Gesù: accogliere tutti, buoni e cattivi ha ribadito il Papa venuto dalla fine del mondo, così di noi sarà il Regno dei Cieli. Il Vescovo di Ebril chiede un intervento armato che sconfigga i persecutori dei Cristiani in oriente? Porga l’altra guancia come è scritto nel Vangelo e si lasci pure Crocifiggere, noi qui accogliamo e non facciamo più guerre, né giuste, né Sante. Restiamo a guardare e ci consoliamo con l’amore e la fratellanza tra i popoli a pancia piena. E’ così. Prendi la Germania di Merkel, ha rimuginato a lungo, poi ha rotto il silenzio sulla questione immigrazione ed ha scelto di prendersi i siriani; oltre ad essere giovani e forti sono anche prolifici, hanno tutti un buon tasso di istruzione ed una preparazione professionale adeguata deve aver pensato mentre annunciava il respingimento delle 75.000 domande di asilo provenienti dai paesi dall’Europa sudorientale. I tedeschi si sa, sono i meglio organizzati e non si risparmiano sacrifici. Anche noi avevamo un Papa tedesco, si è dimesso per raggiunti limiti di età lasciandoci soli. Su questa terra più nessuno è rimasto a pensare alla nostra, di salvezza. Il 2015 finirà per essere ricordato dalla storia come l’anno dei siriani, dopo quattro anni di sofferenze patite per la guerra civile, gli inglesi non hanno voluto essere da meno dei tedeschi: Cameron ha annunciato che andrà direttamente in Siria a prendersene 15.000 e li porterà in salvo a Londra. E siccome è noto che gli anglicani non ascoltano il Papa di Roma, hanno pensato bene di aiutare il buon Dio a risolvere definitivamente il problema. Hanno così spinto il Governo di Sua Maestà a prendere la decisione di partire per una guerra giusta già ad ottobre p.v. L’obiettivo è sconfiggere Satana che si nasconde sotto le sembianze dell’Is e restituire alle beatitudini della pace tutta l’area mediorientale. La GB sta anche pensando di svignarsela dalla UE che pretende di aprire le porte pur di restare in panciolle quando viene minacciata, ma è un altro capitolo che affronteremo su queste pagine nel 2017 a commento della campagna referendaria inglese. Segue la Francia, al momento se ne resta buona in secondo piano. Ad Hollande basta accodarsi alla Merkel. Lui è sempre d’accordo purché la cancelliera lo lasci in pace coi suoi deficit di bilancio al 4%, non è mica l’Italia che dal 2011 ha dovuto subire le menate della Commissione europea e fare i compiti a casa senza fiatare. A noi è stato spiegato che per restare fuori dai problemi sarebbe bastato di non fare più guerre, la crisi dei migranti sta facendo invece riscoprire a tanti la dura realtà: non basta non fare guerre per tenersi al sicuro, i tuoi vicini possono chiamarti a pagare il prezzo delle loro guerre. Nei prossimi anni dovremo imparare a convivere con l’immigrazione perché è un problema irrisolvibile, senza vie d’uscita e dovremo rassegnarci all’idea che il benessere conquistato non sarà progressivo perché altri verranno a reclamarne una parte. A spiegarci invece una maniera per uscirne è il prof. Gian Carlo Blangiardo docente di demografia all’Università di Milano-Bicocca. Quella dei rifugiati non è un’invasione, prima o poi la guerra che l’ha provocata finirà e la crisi andrà a scemare, la vera emergenza invece è quella che si presenterà nei prossimi venti anni e che vedrà Continua a leggere

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Rabbia di una populista DOC vittima di cieca misericordia

Una populista DOC vittima della misericordia, che alcuno potrà mai più risarcire ed alla quale va tutto il nostro amore sincero e la comprensione profonda dei pochi fratelli italiani ancora in vita. Perché non si ha il coraggio di denunciare che gli stessi principi Costituzionali che hanno fatto della nostra terra l’albergo anonimo dove tutti entrano a gratis e nessuno esce nemmeno a pagarlo, risultano inadeguati nel nuovo mondo globalizzato dove si viaggia tra i continenti pur mantenendo inalterati costumi, usanze, tradizioni e comportamenti? Continua a leggere

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A rieccolo, la democrazia in fondo è un sistema di parole per ingannare la gente

vignetta-header-sfondo-BERLUSCONI RESUSCITATOA rieccolo, dimagrito e pronto per ritornare in TV. In fondo che cos’è la democrazia? E’ solo un sistema di parole, il modo migliore per ingannare la gente, dice Massimo Fini. A ben riflettere sulla storia della Repubblica, si potrebbe finire anche per dargli ragione, ma poi rammenti che Fini ha dedicato un libro al Mullah Omar di cui rimpiange la moderazione e la saggezza e se l’alternativa dev’essere l’Isis, allora è preferibile tenersi stretta questa democrazia malata. Il pregiudicato quindi dicevamo, scontata la pena, ci fa sapere ch’è pronto a ributtarsi in politica con la sua dentiera perfetta, il doppio petto blu e la cravatta di Marinella come nulla fosse accaduto nel frattempo. E’ pronto a rispolverare le menate su tasse, fisco, libertà d’impresa, giustizia politicizzata, carcere preventivo, intercettazioni da Stato di polizia, riforme vedremo, comunque non più al nazareno. S’è preparato a tutto, tranne che al voto: per le elezioni non siamo pronti ripete; dipendesse la lui fino al 2018 Renzi starebbe in una botte di ferro. Non tutto però dipende da lui come un tempo, per fortuna. Non basta infatti la TV, al tempo di internet e dei Cinque Stelle ha capito, sondaggi alla mano, che l’ossigeno necessario ad una completa riesumazione politica gli può venire solamente da Salvini ed in gran segreto dietro le telecamere sta preparando un faccia a faccia con l’altro Matteo della sua vita. Il punto è che la Continua a leggere

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Morire di misericordia al tempo di Francesco

Roger ScrutonDopo 1500 anni le Spoglie di Sant’Elian sono andate disperse, sbriciolate tra le pietre del Monastero di Qaryatayn in Siria per mano della luciferina furia islamista. Povero Francesco almeno a Lui che si spende senza risparmio gli si poteva evitare un destino da bulldozer ed invece niente, a nulla è valsa la misericordia di queste ultime settimane. Via, i cristiani devono sparire dal medio oriente e nessuna traccia del loro passaggio deve restare. Poi toccherà all’Africa ed infine all’Europa. Se non interveniamo militarmente, il destino dei Cristiani d’Oriente sarà il nostro destino osserva Roger Scruton, filosofo inglese docente della St. Andrews University, associato alla British Accademy ed alla Royal Society Literature. Eppure parliamoci con franchezza, basterebbe anche sola una parola che il Poverello di San Pietro raccogliesse di quelle che disperate sono urlate dal Patriarca di Baghdad, per scatenare una giusta guerra difensiva ad annientare le forze di satana ed invece niente, ancora niente anzi, si è istruito ben bene il già troppo acceso Galatino perché fiaccasse ogni residua resistenza. E’ questione di tempo, ma non c’è da farsi illusioni, il povero Francesco vedrà compiersi per noi il destino ch’è stato riservato ai cattolici iracheni e senza scampo coglierà anche quelle che un tempo si dissero femministe e che ora tacciono di fronte alle pratiche di schiavitù perpetrate ai danni delle donne Yazide. Negli anni ’70 le femministe erano sempre pronte a protestare in difesa delle minoranze e contro le discriminazioni. Oggi che non si sentono e non sono ad agitarsi in corteo e nelle piazze, possiamo solo pensare evidentemente, che è facile mostrarsi temerarie contro un potere tollerante più arduo, se non impossibile, è invece affrontare il pericolo che sciaguratamente per scelta si è fatto reale, concreto nella persona del nostro vicino di casa, del nostro collega di lavoro, del compagno di viaggio. Tutto quanto sta accadendo intorno a noi è frutto di un malinteso senso della libertà, della democrazia e soprattutto della pace che ci si illude possibile garantire armati del solo ripudio per la guerra sempre e comunque, in ogni circostanza anche quando la violenza arriva feroce a smentire i valori che hanno informato i popoli europei lungo il corso di dolorosi secoli. Le leve decisionali purtroppo sono nelle mani di una generazione molle, cresciuta nel benessere che non coltiva ideali e non conosce la fatica di costruire sentimenti di fratellanza indelebile, una generazione che preferisce la via dello scomporsi per disperdersi nell’indistinto omogenizzante i musulmani invece, “vogliono combattere per qualcosa e stanno eliminando nel loro passaggio città, culture e persone innocenti” chiosa Roger Scruton: Continua a leggere

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L’insulsa teologia dei piazzisti migratori

Mons.Nunzio GalantinoRukmini Callimachi giornalista del New York Times, ha di recente svolto un’importante servizio sull’attualità della schiavitù e dello stupro halal nei territori siriani ed iracheni. L’inchiesta ha appurato ciò che a molti era già noto: la riduzione in schiavitù e l’abuso sessuale sistematico a danno delle donne restano impuniti anzi, sono condotte teologiche consapevoli che si richiamano ai precetti del corano, il libro sacro dell’islam. A perseverare nel regime di ingenua  accoglienza senza filtri dei sottostimati flussi migratori attuali che però si vanno a sommare alle ondate senza soste succedutesi negli anni precedenti e reclamate a gran voce da eminenti personalità anche della Chiesa Cattolica, ben presto la parte residuale delle popolazioni europee sarà costretta a dover far fronte ad una serie di pratiche civili e tradizioni di antica memoria che ricordano da vicino il Calvario di Cristo, l’ennesimo nella storia del vecchio continente. Nel 2050 si calcola che metà della popolazione Europea sarà extracomunitaria cioé, di quelle famose radici Cristiane non avrà conservato nulla per il semplice fatto che non le ha mai possedute ed anche per questo forse, è stata condannata alla povertà nelle terre d’origine. Non resterà allora ai nostri discendenti che affidarsi ai Pater Noster, alle Ave Maria e ad ogni altra sorta di agevolazione e comodità riusciremo ad offrire ai nostri fratelli oggi, perché si convincano a vivere in pace e concordia. E non possiamo fare altro che sperare nei Gloria Patri perché la piccola dodicenne di cui Rukmini Callimachi ha raccolto nel campo profughi giordano dalla viva voce la testimonianza, sia sottratta alla perversioni teologiche del suo padrone combattente dell’Isis e fervente dell’innominabile che si prostra in preghiera prima di aggredire la sua vulva immatura. Salve Regina, solo tu forse allora sarai capace di accogliere tra le tue braccia la piccola quindicenne in fuga prima che la raggiunga la violenza halal del suo padrone per offrirla come ex voto all’innominabile, sempre lui. D’altronde, Continua a leggere

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Marigliano, singing in the rain si aspetta il morto

Marigliano (NA) allagata 2 ago. 2015Dedichiamo poca attenzione alla cronaca locale e di ciò dobbiamo fare ammenda perché se c’è una ragione sociale per un blog, questa è sicuramente quella di provare ad accendere la luce sui tanti, troppi, gravi problemi della nostra provincia che marciscono nel disinteresse generale. Situazioni e circostanze spesso al limite dell’inverosimile che non raggiungono le prime pagine dei giornaloni e nemmeno la ribalta dell’informazione televisiva regionale monopolizzata com’è dalla lottizzazione politica che la orienta a suon di contributi pubblici. Non di meno però ci troviamo di fronte a scandali capitali meritevoli di aprire i titoli dei TG in prima serata e che invece cadono nell’oblio oscurati forse per il solo fatto che il disagio non ha procurato ancora la disgrazia o più semplicemente, perché il pericolo incombe su una piccola e povera realtà originariamente contadina, la cui cassa di risonanza in termini di interessi ed ascolti, non garantisce la restituzione remunerativa dell’investimento per avviare una inchiesta giornalistica approfondita. Siamo a Marigliano in provincia di Napoli, una cittadina del vesuviano che contava poco più di trentamila abitanti nel 2013. Il caso ci fu segnalato da una nostra amica e collaboratrice già l’anno passato e si ripete da decenni senza che alcuna autorità amministrativa, regionale o nazionale si attivi per avviare le opere fognarie e di canalizzazione delle acque e porre fine al pericoloso allagamento dell’intero paese ad ogni pioggia. Domenica nove agosto, nostro malgrado ci siamo ritrovati prigionieri in casa di una delle animatrici di Blogaccio, impediti dal mettere piede fuori dalle Continua a leggere

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Lo Stato non fa l’imprenditore e nemmeno la mafia investe più al sud

fabbrica abbandonataSud, la piaga italiana. Il rapporto svimez 2015 racconta di un’area dimenticata che negli ultimi tredici anni è cresciuta la metà della Grecia, che pure è al centro dell’attenzione europea. Le performances economiche del meridione hanno fatto precipitare l’indice di crescita generale dell’Italia rispetto agli altri 18 paesi dell’euro zona. Basti pensare che degli 811.000 posti di lavoro persi durante la crisi, ben 576.000 sono spariti al sud, cioé il 70% del totale. Nel frattempo un milione e 677mila persone sono emigrate dal sud verso il nord Italia di questi, 205mila sono giovani laureati. Quando si parla di fuga dei cervelli! Mentre al centro nord i consumi fanno registrare una ripresa dello 0,3%, al sud calano dello 0,8%. Nel meridione una famiglia su tre è indigente, la Campania tra le regioni del sud messa obiettivamente meno peggio, è al secondo posto nella classifica poco invidiabile delle regioni più povere d’Italia. Questi i dati ufficiali, raccolti ed aggregati con criteri scientifici. C’è però una realtà sotto gli occhi di tutti che nelle statistiche non entra o se vi entra, lo fa per stime approssimate per difetto ed è quella dell’economia in nero, che in buona sostanza regge l’intera struttura sociale del mezzogiorno e di cui per farsi un’idea, basterebbe interrogare i numerosi turisti che soprattutto nei mesi estivi affollano le spiagge ed i mari del Tirreno e dello Ionio. In fondo, tra Grecia ed Italia meridionale è una bella gara, non c’è dubbio. La sola differenza è che in Italia non se ne può parlare liberamente pena l’essere additati alla pubblica gogna come razzisti. E qui, tra gli animatori di Blogaccio chiariamo, siamo tutti nati, cresciuti e viviamo al di qua del Garigliano! Ma abbiamo occhi per vedere il traffico nelle aree metropolitane ad esempio, che proprio come segnale di miseria nera non si può classificare. Le auto saranno anche vecchie ed ammaccate, ma vanno. Consumano benzina e copertoni. Per non parlare di moto e motorini all’ultima moda che sfrecciano a manetta anche sui marciapiedi. Consultare i registri comunali delle multe non riscosse, per credere. A questo fiorente mercato endemico, si è poi aggiunta una diffusissima e capillare economia elusiva che viene dai paesi asiatici con la piena della globalizzazione e che nel meridione, particolarmente in Campania, ha trovato un naturale terreno fertile per attecchire e svilupparsi. Ecco, se ci fossero controlli seri, quante risorse si potrebbero recuperare da queste aziende per poi reinvestirle nelle infrastrutture di cui il sud è oggettivamente carente? Chi è in grado di fare una stima? Noi no, ci chiediamo solamente perché questo sottobosco di economia è lasciato libero di operare sul territorio della Repubblica Italiana. Qualcuno azzarda che ci siano accordi internazionali segreti, ma sono sicuramente illazioni che lasciamo ai blogger di professione, per il resto siamo sicuri che da domani al Ministero dell’Economia in coordinamento con il Ministero di Giustizia e con il Ministero dell’Interno, qualche novità riusciremo a vederla. Poi arriva Taddei, il responsabile economico del PD, che ci viene spiegare che è inutile farsi illusioni, lo Stato non potrà fare mai più l’ imprenditore, al massimo nel mezzogiorno lo Stato sarà un facilitatore di sviluppo. Lo Stato non farà l’imprenditore, ma sarà la stampella non per distribuire risorse a pioggia quanto piuttosto studiare incentivi fiscali e tagli all’Irap. Il nostro modello d’intervento, prosegue il responsabile economico del PD che occhio e croce sembra conoscere poco la realtà produttiva del mezzogiorno, supera il modello di sostegno settoriale per divenire generalizzato. Usciamo dalla logica dell’emergenza come quella che immagina le zone franche, per creare condizioni permanenti favorevoli agli investimenti. Sarà forse per questi motivi che viene tollerata oltre misura l’economia sommersa? Taddei forse non lo sa, ma l’economia in nero è la migliore forma di incentivo generalizzato all’impresa. Senza, il sud sarebbe veramente alla fame. Non bastano un pò di incentivi che per altro nei fatti già sono abbondantemente diffusi come abbiamo testé illustrato, per fermare il declino del meridione servono investimenti del tipo CDP che Continua a leggere

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Aisthema, la prima free press europea di ricerca filosofica in ambito cattolico

AisthemaE’ stato pubblicato e reso disponibile alla lettura libera, il Vol 2 (2015) di Aisthema, la prima rivista internazionale che promuove la ricerca filosofica anche per mezzo della diffusione di testi che pur consacrati a problemi classici o contemporanei sanno comunque guardare oltre i rigidi steccati accademici, alla commistione ed all’ incrocio di saperi, metodologie e linguaggi diversificati, in primis a quello teologico. Aisthema si indirizza a ricercatori, docenti, persone e soggetti interessati a problematiche di natura filosofica e teologica. Pubblica articoli inediti che rispondono a criteri di scientificità, originalità e profondità ed è diffusa, sotto forma di numeri raccolti in volumi, gratuitamente e senza restrizioni in accordo con i principi della Dichiarazione di Berlino: accesso aperto alla conoscenza, massima disseminazione e visibilità sul web per la ricerca scientifica, diffusione pubblica dei risultati delle ricerche. Di essa sono anche previsti numeri monografici; grazie alla collaborazione con l’International Network of the UNESCO Chair in Bioethics un fascicolo annuale sarà dedicato a tematiche afferenti alla Bioetica. Una rivista scientifica dunque che, Continua a leggere

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Essere o non essere, Renzi ed Alfano d’accordo: è bene che non si sappia

area-popolare, Alfano-DeGirolamoMentre tutto il PD renziano si affanna a far sapere che con l’emendamento alla Legge di riforma del processo penale col quale si pone fine alla pubblicazione di registrazioni ottenute all’insaputa dei soggetti interessati, non si intende mettere il bavaglio alla libera informazione Alessadro Pagano, l’autore materiale del testo, rivela candidamente che lo stesso emendamento è stato concordato “ai massimi livelli”, cioè con Renzi e pertanto l’impianto resterà così com’è, dunque la previsione del carcere per quanti dovessero violare le restrizioni imposte potrà essere modulata diversamente, ma resterà. Addirittura sarebbe una “battaglia di civiltà” dalla quale “non si può tornare indietro” questa sulle registrazioni cautelative, per andrea_orlandoArea Popolare di Angelino Alfano e Nunzia De Girolamo! Rincara la dose il viceministro alla Giustizia Enrico Costa: l’emendamento prevede un sacrosanto principio di convivenza civile dal quale non deroghiamo. Dalla Legge verrà fuori un articolo di carattere generale ed astratto, che non ha collegamenti con fatti specifici. No, per carità, il sospetto non ha nemmeno sfiorato la nostra mente. Convocare presso la propria abitazione di residenza, amministratori e dirigenti per concordare un piano provinciale di lottizzazione delle ASL e rendere di pubblico dominio gli esiti della combine, evidentemente per NCD e per il PD costituisce una violazione grave della “vita privata”  e della tranquillità “familiare” che fa venir meno un principio giuridico di civiltà: l’inviolabilità del domicilio cui inevitabilmente bisogna porre rimedio con una Legge severissima che impedisca all’opinione pubblica di essere informata sulle frodi, le menzogne, gli abusi ed i raggiri delle regole. Continuando di questo passo, gli italiani  avrebbero le prove sempre più numerose ed inconfutabili che il sistema dei partiti è irriformabile e non andrebbero più a votare. Le tesi di questa maggioranza rabberciata di nominati, ci riportano alla memoria “specchio segreto”, la fortunata trasmissione del compianto Nanni Loy che Continua a leggere

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Pinotti, la più maschia degli italiani. We love you

Roberta-Pinotti-TornadoLa Pinotti almeno sotto il profilo della comunicazione, sta dimostrando di saper motivare e di essere dotata di una buona dose di “ardimento” che non gusta in un ministro della difesa. Il coraggio è una di quelle qualità che ci siamo disabituati ad apprezzare nel governo italiano. Avrete notato che su certi argomenti il Presidente del Consiglio tace e come il ministro degli Esteri che pure si era lanciato in avanscoperta ora abbia ripiegato nelle retrovie dopo le minacce, trincerandosi in un politichese di alta diplomazia e finendo per stancare anche i più temerari dei pacifisti affezionati ai diritti umani. La Pinotti invece, e non è la prima volta, calata nel ruolo di patriota tira fuori gli attributi: l’Isis è un pericolo reale, concreto. Non vorrei l’avessimo sottovalutato. Io ho due figlie e penso che questo tipo di estremismo sia il più subdolo perché è capace di trasformare l’odio in valore e di attecchire nei giovani grazie ad un sapiente uso delle tecnologie informatiche della comunicazione. Ci spaventano con le loro mostruosità per costringerci a cambiare il nostro modo di vivere. L’espansione che l’Isis sta avendo in Libia è molto preoccupante, ma io spiego alle mie figlie che l’Italia ha un sistema di prevenzione efficiente che fino ad ora ha funzionato. Di sicuro però noi italiani abbiamo un rapporto difficile con al nozione di difesa. Un eventuale intervento di terra, dovrà essere spiegato molto bene all’opinione pubblica perché comprenda che non possiamo girarci dall’altra parte se per esempio in Kurdistan, seimila bambine sono prigioniere e rese schiave del sesso a disposizione degli islamisti. E prosegue la Pinotti, senza tanti riguardi per il politicamente corretto dicendosi d’accordo con le critiche di Cameron al multiculturalismo: le tradizioni di un paese vanno rispettate come le sue Leggi e gli immigrati devono ben disporsi e lasciarsi contaminare dal paese che li ospita. Più chiaro di così!… Le parole della Pinotti suonano come un inedito programma di Governo per un paese che si preparasse a raddrizzare la schiena bifida degli ultimi settanta anni. Prendiamo la Spagna, ci rinfaccia di non aver mai avuto i nostri stessi problemi di accoglienzaanche quando a governare era la sinistra con Zapatero. La Spagna rivendica il diritto di difendere le proprie frontiere dal pericolo terrorismo: non possiamo abbassare la guardia, siamo già stati vittime di sanguinosi attentati e dunque non lesiniamo risorse per la sicurezza, sottolinea Ana Belen Vàzquez Blanco, vicepresidente della Commissione Affari Interni del Parlamento Spagnolo. Abbiamo rimpatriato centomila clandestini negli ultimi quattro anni, prosegue, ma è il colabrodo italiano a vanificare i nostri sforzi. L’ultimo episodio, quello del rapimento dei quattro cittadini italiani che lavoravano in Libia, è sintomatico del peso e della considerazione di cui il nostro paese gode  sullo scacchiere internazionale dove con tutta evidenza, è percepito come l’anello debole tra le nazioni europee che può essere facilmente condizionabile. In un primo momento si pensava che fosse opera di delinquenti comuni, mentre si sono successivamente raccolte testimonianze che accreditano la tesi del Continua a leggere

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