L’Arcivescovo di Erbil implora una crociata contro l’Isis

mons_Bashar_WardaNon bastano le preghiere e le esortazioni del Papa al dialogo interreligioso, l’Arcivescovo di Erbil implora i governi occidentali affinché schierino truppe sul terreno per battere la furia assassina dell’Isis e restituire alla famiglie Cristiane di Mosul e della piana di Ninive fuggite alle persecuzioni ed abbandonate senza più mezzi di sostentamento, la possibilità di ritornare a casa. Nelle parole di Monsignor Warda, si possono cogliere tutte le differenze tra una Fede professata battendosi il petto in attesa di rincasare per il pranzo della domenica sicuri ed al riparo Benedetti dal Signore; ed una Fede vissuta sul Calvario della vita reale tra mille pericoli di raggiungere anzitempo il Regno dei Cieli sospinti da Satana persecutore affamato di sangue e di vendetta senza motivi e ragioni plausibili. Nelle parole di Monsignor Warda si delineano anche tutti i limiti di una predicazione delle Chiese occidentali che fa del Cristiano una vittima sacrificale predestinata, resa impotente e privata di ogni istinto finanche quello ultimo di conservazione sull’altare della vita terrena che lo vede necessariamente soccombere in attesa della Grazia di Dio quale ricompensa per una morte ingiusta. Come se Gesù Cristo non fosse venuto sulla terra tra gli uomini per redimere gli umili, ma per infondere forza e coraggio ai primi ed ai forti perché senza temere si sbarazzino degli ultimi e dei deboli.

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Pinotti, si va in guerra non al voto

pinotti coi comandanti femminiliLibia, pericolo imminente per la difesa nazionale dell’Italia. Si va in guerra non al voto. L’intervento si è reso urgente, non è più possibile sottovalutare ancora a lungo il pericolo del Califfato di Abu Bakr al-Baghdadi che avanza inesorabile. Da Sirte punta su Tripoli infatti e sarebbe un disastro averlo di fronte a poco più di 300 Km dalle coste italiane ammette la Pinotti. All’azione sul campo inoltre, l’Isis affianca una sofisticata propaganda con mezzi di comunicazione avanzati osserva ancora il ministro della difesa renziano, che va stroncata. Il video che mostra il rogo del pilota giordano ad esempio, è stato studiato e realizzato accuratamente nelle scenografie perché il messaggio raggiungesse i giovani musulmani di seconda generazione, quelli che si sentono esclusi ed emarginati nelle periferie delle città europee, per dare loro un segnale di potenza invincibile, un richiamo forte. Dopo Gentiloni anche Pinotti finisce per ammettere che i barconi sono una delle vie di arrivo dei terroristi che potrebbero annidarsi tra i migranti ospitati in albergo ed a cui paghiamo vitto, alloggio, assistenza, telefono e mettiamo anche qualche euro in tasca giusto per lo svago. Adesso che si parte per la guerra, evidentemente si può confermare quello che era già evidente: gli jihadisti arrivano coi barconi; certificarlo non è più un “favore” che porta voti a Salvini. Impensabile infatti chiamare gli italiani al voto quando avranno gli stivali affossati nelle sabbie libiche. Due piccioni con una fava, lunga vita si prospetta all’orizzonte del Governo Renzi. Se questo è lo scenario, l’aventino dell’opposizione alle riforme gli fa un baffo. L’Italia guiderà una coalizione su mandato Onu dove insieme a Francia, Inghilterra ci saranno Egitto ed Algeria, potenze regionali la cui presenza contribuirà a ridimensionare la percezione minacciosa della spedizione agli occhi dei civili libici. Altro che 5000 uomini di cui parla la Pinotti, non basteranno 100.000 soldati schierati su suolo libico per riportare la pace secondo il generale-scrittore Jean. Dopo la caduta di Gheddafi prosegue, la Libia è ritornata ad una condizione pre-moderna con lotte tribali per accaparrarsi le riserve della Banca centrale Libica all’estero (70mld) Continua a leggere

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Monopartitismo democratico, soluzione per la democrazia acefala?

democrazia acefalaL’anomalia del nostro sistema politico-istituzionale così come va delineandosi con le riforme in discussione, non sta tanto nell’accentramento di poteri catalizzati sull’esecutivo già in essere nell’architetture di paesi di provata fede democratica come la Francia, la Gran Bretannia, la Germania, quanto piuttosto nell’assenza di opposizione. La nostra democrazia acefala dove nessuno comanda e tutti pongono veti, finisce per isterilire il processo democratico mentre il pericolo di un Governo forte senza opposizione è ben più serio perché ingenera arroganza nell’esercizio del potere ed un abbassamento della tensione necessaria ad evitare passi falsi ed errori gravi. Renzi, che è stato molto bravo a frammentare tutte le opposizioni, rischia di governare a lungo senza rivali prefigurando di fatto come soluzione al sistema Italia, il monopartitismo democratico

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Indietro Tutta ritorna su Canale5, per il bene del paese…

Berlusconi ad indietrotutta con Pascale e DudùIndietro tutta, ieri al TG5 è ritornato in video preoccupato per il colpo di mano di Renzi sulle riforme che pure ha votato: c’è il rischio di una deriva autoritaria. Accipicchia! Non era questo il Nazareno che volevamo: per il bene del paese, non si deve mettere mano alla prescrizione, alle frequenze TV, al falso in bilancio, al bonus evasione. Così mi rovina. Verdini ha sbagliato tutto, infatti non era a corte ieri sera. E non è il solo ad aver sgarrato conferma il Minzo, anche tutti gli altri che hanno votato le riforme ad ogni schioccar di palpebra (uveite permettendo), portano delle responsabilità in questo caos. La dialettica interna è importante, le anime di un partito devono essere rappresentate, altrimenti arriva l’uomo nero e finisce che ci manda tutti per stracci. Guarda che Renzi NON è Dalema, se mandi all’aria le riforme finisce che ti ammazza (politicamente), è il grido di dolore del compare fiorentino estensore della riforma costituzionale. Dalema abbaiava, questo morde, mette in guardia Verdini. E’ commovente vederlo in TV, così preoccupato per le sorti della nostra democrazia, ribatte Continua a leggere

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Bonjour tristesse, comunque meglio un Dc che un migliorista al Colle

renzi guarda mattarellaBonjour tristesse, da Moro a Mattarella è ben nota l’incompatibilità dei democristiani di sinistra con giornalisti e telecamere, i maligni dicono infatti che questa è la ragione per la quale Renzi l’ha portato al Colle: il protagonista in video resterà lui. Ma non è vero, il potere piace anche a loro come a noi, solo che per prenderlo prima devono piangere, sentenziava il vecchio squalo Sbardella, democristiano di destra. In ogni caso a sentire quelli di sinistra, per il Quirinale meglio un democristiano che un migliorista, ogni riferimento a fatti e personaggi anche recenti non è casuale. S’illude chi pensa che Mattarella sarà il ciambellano della Repubblica al servizio del Governo e della maggioranza di turno. E’ un uomo autorevole concordano in tanti, che non deve un grazie ad alcuno, conosce a fondo la Costituzione e saprà incidere ed indirizzare le riforme. Piuttosto è il PD che ora diventa una incognita, al momento non è dato sapere quanto durerà l’intesa interna ritrovata sulla figura di Mattarella. La sinistra del PD comunque resta ostile alle riforme economiche. Quella di Renzi però è indubbiamente una vittoria gli riconoscono. In crisi è invece caduto Berlusconi che aveva puntato tutto sul patto del Nazareno e vedendo in Renzi il suo figlioccio la delusione è risultata profonda come se gli avesse  restituito pan per focaccia allo sgarro della bicamerale di Dalema sulle riforme fatta saltare nel 1997. Cinico e baro più e meglio del suo maestro, in un colpo solo Renzi ha ricompattato il partito e restituito con Mattarella l’onore politico al più arguto dei suoi rivali interni. Sergio non ha padroni e non gli farà sconti dice Macaluso che lo conosce bene, sarà un tutore della Costituzione fermo nell’applicazione delle sue Regole. La politica l’ha respirata in famiglia non viene dalla militanza, ha ripreso con rigore l’impegno del fratello assassinato dalla mafia. Quanto alle accuse, come ho già scritto in passato, al tempo di Bernardo suo padre, fu Continua a leggere

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E’ già pronto il listone unico BR, svela Storace

renzi del GrilloGià da questa estate è pronto il listoneunico  Berlusconi-Renzi, a svelarlo è stato Francesco Storace che ha avuto modo di sbirciarlo nelle mani dello stesso Berlusconi a palazzo Grazioli. E’ vecchio e stanco riferisce, bada solamente a salvare la roba, per questo motivo ha lasciato passare la modifica all’italicum del premio alla lista e non fa nulla per trattenere Fitto, l’unico ancora in grado di portare voti. Di Forza Italia non gli frega più niente, i sondaggi gli riscontrano una tendenza maggioritaria al partito della nazione e la marginalizzazione delle estreme FdI-Lega a destra, Sel-minoranza PD a sinistra. Ha un accordo con Forza Italia e non ascolta più nessuno, conferma dall’altro versante Ileana Argentin, la deputata H del PD. Renzi fa come il marchese del Grillo: io so’ io e voi non siete un cazzo. E’ così pieno di sé che non ci dà nemmeno udienza. Ha catapultato in Parlamento i suoi amici direttamente dai banchi del liceo così in fretta che rimane difficile non pensare ad un progetto politico preordinato. Ha infatti costruito un partito plastico in grado di modificare la linea ad ogni evenienza per cogliere tutte le opportunità contingenti: una strabica balena bianca centrista che guarda a destra ed a sinistra quando gli conviene. Di sicuro qualcosa di diverso dal partito democratico che avevamo immaginato conclude l’Argentin. Non crede all’eutanasia di Forza Italia invece, Annagrazia Calabria, Continua a leggere

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Una offesa, un pugno. Francesco riscopre la Bibbia.

vignetta-header-sfondo-pugno del papaUna offesa, un pugno. Papa Francesco nella foga di recuperare pecorelle smarrite per sempre, riscopre la Bibbia: “occhio per occhio, dente per dente”. Che Dio ci perdoni, ma pensiamo che il buon Francesco l’abbia sparata più grossa del solito mettendo in questo caso a dura prova il dogma dell’infallibilità del Papa. Ci perdoni Santità, ma se una mamma offesa giustifica un pugno, un figlio assassinato per mano della madre come spesso accade negli ultimi tempi, che cosa prevede? Una martellata in testa alla mamma? O forse è meglio seguire l’esempio dei nostri fratelli musulmani e lapidarla sul luogo stesso del delitto? Santità, Le confessiamo che a noi l’Antico Testamento in alcuni tratti prende più del Nuovo, vi riscontriamo un Dio giusto che punisce i peccati dei prepotenti e redime le miserie degli ultimi. Il problema però è chiarire ai Fedeli tutti una volta e per sempre di fronte all’offesa grave e gratuita la giusta condotta del Cristiano. Perché la questione col Suo Pontificato sembra procedere a corrente alternata. Insomma, dobbiamo porgere l’altra guancia sempre e comunque, oppure dobbiamo reagire perché siamo uomini e Dio infatti, si è fatto uomo per venirci a salvare? Santità un disegno, così come una scrittura, sono semplicemente forme espressive del pensiero,  sono modalità con le quali ci si propone di far riflettere. Sono modi per cogliere contraddizioni macroscopiche ed indurre i fratelli, siano essi musulmani, siano essi cattolici, a modificare le condotte “peccaminose”. Ora, in tutta onestà, seguendo il Suo ragionamento ci viene logico dedurre che se una offesa alla mamma merita un pugno, un disegnino irriverente merita una strage? Ed allora, i Cristiani perseguitati in Africa ed in medio oriente, meriterebbero di essere  difesi con l’atomica? Lei ribatte: mai la violenza! Non ci rimane che Continua a leggere

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Vanessa e Greta solo baci, abbracci e niente sganassoni

Tanti papà ieri alle quattro del mattino si saranno immedesimati con Gentiloni (60 anni), ministro degli Esteri infreddolito in attesa sulla pista dell’aeroporto militare di Ciampino per correre incontro alle giovani cooperanti italiane Greta e Vanessa tradite dai “loro amici” siriani e liberate dopo essere state tenute sei mesi in ostaggio. Siamo sicuri che alcuni di quei papà avranno pensato: adesso Gentiloni gli molla uno sganassone appena scese dalla scaletta dell’aereo come si faceva un tempo per insegnare ai giovani “dove fa freddo e dove invece c’è più calore”. Ma niente di tutto questo è accaduto, i tempi sono cambiati ed oggi ai ragazzi si lascia piena libertà di azione anche quando con tutta evidenza corrono il rischio di mettere in pericolo la vita. Irresponsabilmente si abbandona la sorveglianza e seguendo modelli educativi di crescita inadeguati, si lasciano liberi i ragazzi d’inseguire le utopie degli amori universali. Spetterebbe invece agli adulti il compito di ridimensionare ed indirizzare fuori da ogni retorica le illusioni della giovinezza, perché maturino la consapevolezza di un mondo reale diseguale dove c’è anche chi riserva alle donne un subdolo destino di sottomissione spacciandolo per volontà di Dio:
Intanto qualcuno si dice felice e con lui siamo felici anche noi ci mancherebbe: “lo Stato ha fatto il suo dovere ed anche di più”, in questa occasione.  Ci tocca ascoltare parole sconcertanti, per certi versi irritanti, mentre invece resterebbe da chiedersi se oltre allo Stato anche noi abbiamo assolto il nostro dovere fino in fondo quando abbiamo infarcito cuori troppo giovani agitati evidentemente già di loro da pulsioni e sentimenti forti, con principi ed astrazioni che per essere vissuti necessiterebbero di menti più mature ed esperte. Quel sorriso nella Continua a leggere

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Il pellegrinaggio armato dei Cristiani

Quando i Cristiani, animati da una fortissima pulsione religiosa, abbandonarono il pacifismo e partirono per il pellegrinaggio armato delle Crociate: la guerra bella e Santa per la quale il Papa rimetterà il peccato di omicidio. Alessandro Barbero, storico medievalista e militare, ci aiuta a comprendere un capitolo della storia delle relazioni tra cristiani e musulmani:

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Non abbiamo paura di bestemmiare

vignetta-volto di donne musulamane Non abbiamo alcun timore di “bestemmiare”. Noi tutti italiani ed europei, NON abbiamo lezioni da prendere in tema di rispetto e dignità, meno che mai hanno bisogno di ascoltare sermoni in piazza le giovani ed i giovani italiani come è accaduto sabato 10 gennaio a Milano nelle manifestazioni di solidarietà con le vittime delle stragi di Parigi. Le parole pronunciate davanti alle telecamere dal giovane marocchino e dalle ragazze velate nel video che segue, sono l’ennesima riprova che non basta essere partoriti sul suolo europeo perché si facciano propri i valori della tolleranza e della libertà e s’impari a tenere distinto il piano delle convinzioni personali da quello della convivenza civile. Non importa il luogo dove si nasce, un uomo così come una donna, diventano e sono quel patrimonio ideale di usi e consuetudini, di fede e costumi che ricevono in eredità dalla famiglia e dal contesto comunitario in cui crescono ed i cui tratti sono quelli distintivi di un popolo. Sconcertante che alcun commentatore abbia saputo rispondere alle assurde pretese di questi che si dicono italiani e pretendono di vivere nella nostra società e trarre profitto dalla nostra economia senza rinunciare all’arroganza di un pensiero retrivo ed oscurantista: sarai al sicuro, solo quando penserai e vivrai come me. Nelle loro parole si palesano tutti i cedimenti culturali del modello d’integrazione predicato ed imposto fin dalle scuole elementari più per esigenze di ordine finanziario che per efficacia di metodo educativo: il multiculturalismo. In realtà, è l’Europa che invecchia e prova a sostituire la sua manodopera con l’immigrazione selvaggia; l’economia va in crisi e ristagna? E’ l’Europa che trova risposte sbagliate svendendo le sue conoscenze e le sue imprese più avanzate ai petrodollari degli sceicchi che vietano alle donne di guidare roba da matti, quando non peggio di istruirsi. A sentire questi discepoli dell’innominabile, “i giovani italiani hanno bisogno di cambiare, di rinnovarsi” perché della religione non si può sorridere. Sarebbe come a dire: fate i buoni ed obbedite, altrimenti c’arrabbiamo. Provate ad immaginare che cosa potrà accadere ai nostri pronipoti quando questi diventeranno maggioranza nel vecchio continente se anche noi non proviamo ad invertire le tendenze demografiche abbandonando la vita comoda e la ricerca del superfluo ad ogni costo. Crozza, Papa Francesco rabbonisce Renzi Ebbene caro fratello, sappi che noi ce ne sbattiamo dei tuoi dogmi come di chiunque altro pretenda d’imporci la strada del ritorno al medioevo. Abbiamo superato da secoli il trauma del peccato originale ed abbiamo imparato a pentirci per poi ridere delle nostre colpe. Conosciamo abbastanza la storia per non lasciarci intimorire, noi beviamo dal Calice della Redenzione in Cristo. Dietro il ventre molle che hai conosciuto, c’è ancora tutto un popolo che cammina sotto il muro del pianto per i suoi morti forte della sua civiltà punto ineguagliato di emancipazione per l’intera umanità. Quando solamente penserai di averlo conquistato, allora stai certo che sarà il momento giusto per essere digerito ed evacuato… Continua a leggere

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