Danilo Quinto, l’ex tesoriere del partito Radicale ha ritrovato la Fede e dopo la condanna e l’espulsione ha messo nero su bianco pubblicando un libro edito da Fede & Cultura dal quale esce un Pannella come non si era mai visto prima: alla testa di una comunità politica pienamente integrata nella partitocrazia, che pratica l’amore libero, che promuove le carriere in ragione delle simpatie e dei favori privati che si rendono al capo, che incassa 10 ml l’anno dallo Stato grazie ad una convenzione stipulata senza bandire gara con Radio Radicale per trasmissioni che potrebbero benissimamente essere trasmesse dalla RAI, che ne incassa altri 4,5 di ml per contributi all’editoria perché organo di partito eppur si dichiarano liberali e liberisti, ma vivono di statalismo. Che dilapida risorse enormi come il miliardo e mezzo di vecchie lire scialacquato per promuovere la candidatura della Bonino alla Presidenza della Repubblica, come il progetto megalomane del partito transnazionale con 20 sedi in tutto il mondo. Che ripiana i debiti della lista Pannella stornando i finanziamenti concessi alla radio e non potrebbe, che intrattiene rapporti strettissimi col figlio di Gelli il quale è tra i maggiori finanziatori del partito. Ha vissuto indenne 50 di potere partitocratico pur dichiarandosi estraneo. L’uscita di questo libro è stata così deflagrante che avrebbe interrotto l’iter di valutazione per la nomina di Panenlla a senatore a vita. Al momento NON risultano azioni giudiziarie di risarcimento ciò potrebbe significare che le circostanze citate ed i giudizi espressi NON possono essere smentiti dai fatti. L’Italia? L’è tutta da rifare direbbe Bartali. Da cima a fondo. Ma saremo capaci di rifarla se NON migliore almeno meno peggio di questa?
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