Pari opportunità: in caserma le migliori occasioni

La vicenda di Salvatore Parolisi, il caporalmaggiore addestratore dell’esercito e la fine della povera moglie Melania morta assassinata, c’ha aperto le porte della caserma e fatto conoscere una realtà di relazioni non convenzionali alle quali pensavamo le donne soldato, ispirate dall’amor di Patria e motivate dallo spirito di servizio, fossero superiori. Così NON è; la divisa, il giuramento di fedeltà alle Istituzioni NON bastano a governare gl’istinti ed impedire la degenerazione delle umane miserie. Noi che amiamo il politicamente scorretto cioé, amiamo ricostruire l’ordine naturale delle cose, ci chiediamo se la scelta compiuta da pochi anni di far giocare ai soldatini anche le donne sia stata opportuna, giusta per la nostra cultura, per il nostro esercito ancora NON preparato alla vita promiscua in caserma come c’induce a pensare questa ennesima vicenda conclusasi col rinvio a giudizio di cinque militari per aver plagiato, abusato e costretto a rapporti sessuali una marinaio, D. V. 31 anni, sottocapo di terza classe. Conosciamo solo gli episodi che vengono agli onori della cronaca ma vogliamo sperare che l’ammissione delle donne nelle forze armate non abbia trasformato le caserme in casini, in case chiuse protette dalle stellette.

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