Non sappiamo in quanti, ma certamente alcuni si sono chiesti perché la Chiesa di Papa Francesco così aperta al dialogo, disponibile al Perdono sempre e comunque abbia rifiutato di celebrare i funerali di Pribke? Nel breve video che segue, il prof. Giustiniani docente di bioetica alla II Università di Napoli e di filosofia della religione all’Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa, c’aiuta a comprendere le ragioni ed i motivi della Dottrina:
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Chiarissima la motivazione addotta per la negazione del funerale a Pribke, che non ha mai manifestato pentimento per ciò che ha compiuto, ma nessuno potrà mai verificare cosa sia accaduto nel cuore di Pribke nell’istante della morte, quando il Signore buono e misericordioso offre un’ultima possibilità di conversione… è solo una preoccupazione pedagogica della Chiesa la negazione di una cerimonia liturgica di accompagnamento?
Nessuno conosce il cuore dell’essere umano in quegli ultimi atti, tranne il Creatore… Anche gli ultimi attimi del cuore di Giuda sono soltanto “proprietà” di Dio… La negazione di una celebrazione liturgica non è altro che la presa d’atto dell’impossibilità di celebrare con uno che ha chiaramente compiuto un “male gratuito” senza evidenti segni di pentimento. Non è soltanto questione pedagogica, ma anche celebrativa. Resta, in ogni caso, la regola pre-cristiana del “parce sepulto”.