Pisapia: io e De Magistris emblemi della nuova politica, ma decideranno i giardinieri…

Pisapia: io e De Magistris siamo l’emblema della nuova politica che governa, ma alla fine decideranno i cittadini noi mettiamo l’impegno. Il nuovo partito arancione prossimo al lancio nella campagna elettorale si schiera a sinistra, tiene a far sapere subito il sindaco di Napoli. Una sinistra che già governa con la partecipazione di tutti anche dei 957 giardinieri che gravano milioni di euro per far nulla sulle casse del Comune. E’ la nuova politica quella dei Sindaci arancioni, che somiglia molto da vicino alla vecchia fatta di tollerante assistenzialismo che porta tanti voti e giunte democratiche alla guida delle città, contro le cricche e contro le mafie per il diritto al salario. E’ la nuova politica, quella che convoca i consigli comunali davanti Montecitorio per chiedere al governo della finanza, della speculazione e del Fondo Monetario Internazionale 300 milioni per i Comuni sull’orlo del dissesto evidentemente, 100 Ml non bastavano per accompagnare alla pensione i vecchi giardinieri di 57 anni pieni di acciacchi ed artrosi al mattino freddo di Napoli quando prendono servizio. Pensino le associazioni di privati a pulire i beni comuni, a falciare l’erba e potare gli alberi perché i giardinieri comunali sono demotivati, precocemente invecchiati dalle troppe campagne elettorali cui hanno assistito per 57 lunghi anni. Ora sono stanchi, De Magistris sa che a loro non può più chiedere nulla tranne che andare a votare, per la nuova politica partecipata!…

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Una risposta a Pisapia: io e De Magistris emblemi della nuova politica, ma decideranno i giardinieri…

  1. alfonso antinolfi scrive:

    Carissimi, sono un pubblico dipendente da oltre 36 anni e sono, profondamente, stanco di vivere in questo Paese ( metto ancora la P maiuscola avendo ancora un certo sentimento d’identità ) dove, nel corso degli ultimi 30 anni e, soprattutto, dei 20 anni, ogni residuo valore è stato demolito. Ad oggi sono ancora un esponente locale di una piccola città alla periferia di Napoli ( Volla ) di quel partito ( IDV ) che alcuni hanno voluto demolire. Di Pietro era convinto che l’IDV potesse rappresentare un valido baluardo contro la corruzione, l’illegalità, ma ha commesso molti errori nel valutare coloro che aveva inserito nel partito, i quali dovevano rappresentare quei valori.
    Io non credo al complotto, come non credo a tutto ciò che hanno denunciato attraverso i media, ma di una cosa sono certo: gli errori sono stati troppi e di varia natura.
    Il vostro movimento, a prima vista, sembra qualcosa di già visto, somiglia alla carta d’intenti dell’IDV, presentata alla sua nascita e, finquando, non vedo qualcosa di veramente diverso, io rimarrò dove sono, perchè anche in IDV qualcosa si muove.
    Sto aspettando, magari dando anche il mio piccolo contributo, l’evoluzione del nostro partito, ma se nei prossimi mesi nulla accadrà, mi rimetterò le mie ” storiche ” pantofole. Mi dispiacerà per le prossime generazioni, che troveranno solo macerie.
    P.S.: non sarebbe il caso di tentare una grande svolta e fare in modo che tutta la sinistra si coaguli intorno ad un unico grande progetto per un Paese più civile ed economicamente più forte?
    Vi saluto, con stima.
    Alfonso Antinolfi

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