Quella grossa, grassa democrazia all’italiana

Ci vogliono far credere che i costi della politica NON incidono in maniera gravosa sulla finanza pubblica e dunque, nelle tasche degli italiani. Vogliono darci a bere che mantenere un esercito di fannulloni asserviti alle lobby economico-mafiose, sia un costo ineluttabile della democrazia ma questo studio commissionato dalla Confcommercio dimostra nei numeri che con le sue asserzioni, la casta vuole difendere esclusivamente i suoi insopportabili privilegi. Sempre più grossa e grassa, la democrazia italiana così come l’ha interpretata la classe politica e dirigente che ancora intende farci pagare gli sprechi di follie schermate, dal dopoguerra ad oggi, dalla parabola pseudo-democratica, costa ad ogni famiglia italiana 350€ all’anno. Se solo si riuscisse a tagliare 1/3 dei costi per mantenere l’assemblearismo elettivo coi suoi 154mila rappresentati nelle varie assisi nazionali e locali, si otterrebbe un risparmio pari a 2.900€ a famiglia che potrebbero essere investiti nell’abbattimento dell’Irpef o negli aiuti sociali alle famiglie bisognose. Evidentemente se il porco dimagrisse, a tanti verrebbe in odio la “democrazia” vera dai costi sostenibili, decorosi e rigorosi e la battaglia politica si risolverebbe nella battaglia per le idee e non per il profitto personale. Il vantaggio, si rifletterebbe sull’intero corpo sociale non solamente in termini di risparmio ma nell’implementazione più rapida dei processi decisionali. Vogliamo essere ottimisti ed allora vi segnaliamo la cancellazione dei vitalizi ai deputati regionali deliberata dalla Conferenza delle Regioni ma attenzione, non per tutti e non subito, solamente dai prossimi rinnovi tra cinque anni. Incapaci di deliberare per il bene comune, incancreniti nelle prassi clientelari, il Consiglio Regionale della Campania ha legiferato la semplice sospensione del vitalizio per coloro che hanno fatto “carriera” e passano tra gli elenchi dei nominati al Parlamento Nazionale.