Ricca, intelligente, colta, indipendente, interdisciplinare, l’analisi geopolitica del prof. Giulio Sapelli e’ tanto complessa quanto diversificata ed eclettica, che anche il mangiacarte piu’ esperto ha bisogno di leggerla e rileggerla per poterne cogliere gli aspetti salienti e l’indirizzo di scenario illuminante che il geniale professore di storia economica della Universita’ di Milano, magistralmente preferisce divulgare alla stampa piuttosto che ai circoli elitari dell’intellettualismo da salotto ospite fisso della Gruber, ad esempio. Parte dalla Russia di Putin di marca europea il prof. Sapelli, per arrivare a spiegarci il solipsimo di antica data dell’America di Biden che ha finito per ridurre la frattura politica e di interessi strategici tra le due grandi potenze rivali di Cina e Russia. Potenze militari globali, il cui riavvicinamente dovrebbe preoccupare in particolare il dispotismo cinese piu’ ancora di quello russo, perche’ capace di dispiegare le sue forze economiche e penetrare efficacemente le economie in aree che tradizionalmente erano d’influenza occidentale e che oggi, orfane dell’America, rischiano di vedersi terra di conquista dell’espansionismo cinese. In questo nuovo quadro, paradossalmente gli Stati nazionali che compongono l’Unione Europea potrebbero ritrovare un ruolo fondamentale cominciando con l’esercitare una pressione persuasiva sulla Germania, la cui economia mercantilista ha consentita alla Cina di divenire terminale privilegiato delle sue esportazioni. Cosi’ come si e’ strutturata infatti, la UE non potra’ mantenersi ancora in piedi a lungo, osseva Giulio Sapelli. Priva di una Costituzione, il sistema di poteri europei si regge su Regolamenti delegati ad una pletora di funzionari. Di fatto, quello che chiamiamo ”Stato di diritto”, non e’ europeo, ma neoprussianesimo. Il Governo della Unione Europea, manca dell’elemento fondativo di ogni democrazia, che non e’ la delega amministrativa per surroga ai Commissari dei governi, ma l’emanazione elettiva diretta dei poteri delegati dal popolo alle Assemblee con un Parlamento europeo composto non gia’ dalla somma dei partiti nazionali, qaunto piuttosto da partiti continentali investiti del mandato popolare a legiferare.
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