Una folla immensa di persone semplici, davanti alla modernità prolifica del family day Ruini, il terzo Papa, raccontano che si sia commosso e gli siano venute le lacrime agli occhi. C’è un’altra modernità, che contrasta la crisi di sterilità che affligge l’Europa, una modernità che fa nascere figli, che crede nei legami sociali ed ha fiducia nel futuro. Una modernità che si distingue dall’egemonia culturale che assale l’occidente e che come il marxismo degli anni ’70, è destinata a defluire secondo il Cardinale Ruini, 85 anni, primo oppositore del progressismo bergoglista. Le unioni civili come disegnate dal ddl Cirinnà, nascondono il vero obiettivo e cioè, quello di arrivare a breve all’equiparazione con l’unione naturale del matrimonio tra uomo e donna, a parere dell’obbediente eppur irriducibile Cardinale. La stessa adozione del figliastro, altro non è che uno strumento per arrivare alla legalizzazione dell’utero in affitto, d’altronde, come farebbero altrimenti due maschi ad avere un figlio? Ragiona Ruini, i diritti vanno riconosciuti a tutte le persone, già adesso avviene con l’ausilio della magistratura, ma è importante che non siano riconosciuti alla coppia in quanto tale e non è ancora detto che siamo già sconfitti dalla egemonia imperante in tutto l’occidente, sarebbe strano se la politica non tenesse conto dell’enorme partecipazione registrata al family day. Quanto al ritardo sul recepimento delle norme sui diritti civili già in vigore in altri paesi della UE, il pensiero di Ruini è che l’Europa dovrebbe ricordarsi del principio di sussidiarietà in tema di politica estera, di difesa e di immigrazione e non limitarsi a uniformare i codici imponendo norme che legittimamente in alcuni paesi sono disattese. E come dargli torto: la ricca Europa programma il suo futuro a forza di procedure d’infrazione e piuttosto che porre in essere politiche attive di natalità pensa che si possano compensare gli squilibri demografici puntando sullo sradicamento della forza lavoro giovanile a basso costo unica vera risorsa in dotazione ai continenti africano ed asiatico per promuoverne lo sviluppo. Senza contare le criticità sociali, di adattamento e di vera e propria sofferenza esistenziale cui i recenti fatti di Colonia hanno sottoposto i giovani, forti africani e le bionde tedesche sorprese nella loro solitudine, un esempio emblematico della miopia di una società imborghesita alla quale nulla manca tranne gli stimoli e motivi necessari per proiettarsi nel futuro a concretizzare quell’ottimismo sbandierato a parole mentre invece non va oltre gli agi della noia male oscuro di quelli ai quali non manca nulla eppure sentono di non avere il necessario. Al family day c’erano gli elettori di Renzi osserva il politologo ex radicale Piero Ignazi, gliela faranno pagare nelle prossime urne l’approvazione del ddl Cirinnà anche se, prevedibilmente, recupererà qualcosa a sinistra del PD, che si è spaccato su questo tema dove i cattolici appaiono determinati più di quanto ci si aspettava. In piazza comunque, non c’erano omofobi, ma resistenti antropologici che temono di vedere le loro certezze tradizionali crollare con il riconoscimento civile di qualsivoglia unione di fantasia in matrimonio. Nonostante le preghiere di Ruini però, a meno di un ripensamento dell’ultimo minuto, il dado è tratto: il disegno di legge Cirinnà sarà approvato, a poco servirà il dissenso interno dell’ala cattolica del PD, sono pronte infatti a a farsi famiglia maggioranze casuali dal variegato mondo a cinque stelle. E’ il caso della ricca transessuale turca Efe Bal, che esercita liberamente nel nostro paese e denuncia una simpatia per i grillini, in questo momento. Ha voluto presentarsi al family day provocatoriamente in difesa della categoria vestita da suora, non immacolata dobbiamo presumere. Ha tenuto però a mettere in guardia gli italiani dal buonismo di Renzi che accoglie tutti: tra qualche anno potremo ritrovarci in Parlamento un partito islamico ed effettivamente le famiglie arcobaleno rischierebbero grosso in una simile eventualità. Infatti, confessa Efe Bal, se non mi avesse delusa sui gay avrei preferito la Lega di Salvini. Si vede che Bossi non faceva lo sborone nei comizi, ma diceva il vero…
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