Saranno i PM terroni a spiegarci le ragioni della padania

Multe, fatture di ristoranti, feste in discoteca, biglietti aerei, estratti conto delle carte di credito, sono queste le carte nelle mani dei PM terroni i soli forse che nonostante gli attacchi godono ancora di credibilità e fiducia presso gli italiani. Non poteva bastare ed ancora non basta l’evidenza dei fatti, a radio padania i giuramenti di fedeltà sono tanti e le voci di discredito del tutto marginali. Come accadde nel 1992 per far comprendere la realtà delle cose c’è bisogno dell’azione giudiziaria, la sola con la quale si può scrivere in maniera convincente la vicenda politica di questa democrazia malata e di un popolo, quello italiano, che nell’ansia di futuro si lascia irretire dalle rassicuranti certezze d’imbonitori in cerca di facili fortune. L’insofferenza per uno Stato oppressivo ed anche uno strisciante antimeridionalismo per molti versi giustificato dall’eccessivo assistenzialismo di una economia asfittica, quella del sud, condizionata dal rapporto perverso tra politica e mafie è ben presente nell’animo di buona parte delle genti del nord e di questo sentimento, un uomo abile è riuscito a farne un catalizzatore politico dal quale trarre le sorti personali e dei propri familiari ed amici. Come tutti come sempre si potrebbe scrivere richiamando le arringhe del pool di mani pulite. Ci avviciamo all’epilogo ed i magistrati dell’amorevole Roma ladrona spiegheranno ai padani, di aver condizionato col loro consenso elettorale il futuro di 60ml d’ingenui alle ragioni di un gruppo disperato senza né arte, né parte in cerca di autori per la loro fortuna.

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