Silenzio! Che Tremonti spiega passo passo la crisi di sistema a noi, povere teste di cuoio. Dal suo eremo, il divo Giulio, mette mano alla risorsa principale di cui dispone, un’enciclopedica cultura per illustrarci lo scenario nel quale ci dimeniamo senza trovare vie d’uscita. L’occasione, l’ennesima per il divo, sono le annunciate dimissioni fiduciarie del governo Draghi che vengono utili al proposito di riproporre le sue idee di ultima istanza. Le uniche strade percorribili per avviare a soluzione le mille crisi che toccano l’Unione Europea e che per l’Italia rischiano di diventare disastrose. Il quadro generale di contesto è la globalizzazione, della quale l’Europa pensava di divenire artefice promotore ed invece, è stata la globalizzazione ad impadronirsi dell’Unione per mezzo del vil denaro fautore del dio mercato. Col denaro che viaggia veloce sulla rete superando la stessa fantasia umana, abbiamo indotto una metamorfosi della nostra forma mentis, osserva Tremonti. Altro fattore di destabilizzazione, il cosmopolitismo imperante che ha frantumato le appartenenze identitarie epperò non è riuscito a regalarci una nuova civiltà appunto da averci lasciati nel caos delle idee astratte di principi inapplicabili del tutto dissociati dai valori di cui la cultura tradizionale collaudata era informata. Le guarantigie di sopravvivenza, sono andate perdute. La sottrazione quindi, dei poteri decisionali alla politica, vale a significare alle scelte indipendenti dei popoli sovrani in favore della tecnica finanziaria, ha determinato l’avvento di Monti prima ed oggi di Mario Draghi al quale il nostro manda a dire: scriviti una letterina come quella che fece fuori il Governo eletto di Berlusconi nel quale Tremonti riusciva a governare la dura crisi del debito seguito al crollo della Leman brothers, meglio e più efficacemente degli altri paesi europei come lo stesso Draghi al tempo Governatore della Banca d’Italia, gli riconosceva. L’ambizione delle grandi riforme, prosegua o meno questo Governo, resta tale. Inimmaginabile un Draghi che riesca a portare a termine la riforma del catasto ad esempio, la riforma del fisco ecc. ecc. Anche il mitologico PNRR, che sottolinea Tremonti, tra quel che diamo alla UE annualmente e quel che ci restituirà ancora tutta da dimostrare e documentare, non è matematicamente vantaggioso per l’Italia. Infine,
la restante parte è a debito, dovremo comunque ripagarla. Ecco che Tremonti dice bene, caro Mario, quel che hai fatto scrivere al Governo italiano dal tuo ministro Daniele Franco ed a Brunetta nel 2011, resta valido. Perchè non lo realizzi? Era improponibile allora, tanto quanto lo è oggi?
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