Pressioni sempre più forti dettate soprattutto da una realtà sociale che si ritrova numerosa anche in Parrocchia, cominciano ad aprire crepe importanti nei dogmi della dottrina Cattolica. Si chiede di riconoscere la sofferenza dei divorziati che “vanno a Messa da risposati” e lasciare loro la libertà di coscienza di prendere la Comunione. Sono troppi i teologi brontoloni che si aggirano nella Chiesa e la richiesta segnala per i conservatori un’attenuazione della Fede ed un’abbandono dell’etica fondamentale della dottrina dettata dalla sola esigenza di un adeguamento ai nuovi comportamenti nella società contemporanea. Un sentimento di Fede attenuato che non contempli tra le sue regole il valore della penitenza viatico imprescindibile per ricevere il perdono di Dio e la remissione dei peccati non può che essere dettato dalla sola esigenza di arginare il distacco dei fedeli ai quali i precetti della Dottrina risultano essere un peso difficile da sostenere.I nuovi bisogni finiranno per riscrivere le Scritture…
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