Senza cure, l’Italia rischia il colpo al cuore

Il teatrino della politica si alimenta di toni alti e dibattito esasperato, mosse propagandistiche e misure per rintuzzare l’indice dei consensi in picchiata. A tutto questo abbiamo oramai imparato a dare il giusto peso. Guardiamo i TG ed assistiamo alle risse in TV incuriositi più dallo spettacolo che ci viene proposto che dai contenuti quasi sempre fuori dalle logiche del quotidiano di ciascuno. Questi però sono tempi ed eventi che meritano attenzione perché forse, trattarli con sufficienza e lasciarli passare come routine, potrebbe procurarci sorprese alle quali poi risulterebbe difficile porre rimedi. Sta accadendo che un Presidente del Consiglio conversando con una meretrice, lascia intendere che dirige la nazione come fosse un hobby, a tempo perso“. E non succede niente, in qualsiesi altro Stato lo stesso partito di militanza costringerebbe a lasciare la carica ma in Italia, una così grave affermazione che rivela come il potere accreditato democraticamente sia esercitato per soddisfare unicamente le proprie aspirazioni personali facendo delle Istituzioni un mezzo da cui trarre agi e profitti, non procura alcuna conseguenza. Un altro fatto straordinario che però non induce ad alcun intervento che non siano commenti quasi divertiti, sono gl’inviti alla rottura” dell’argine Costituzionale da parte di un Ministro della Repubblica ma, anche questo viene rubricato sotto la voce dell’ordinarietà. Non induce all’indignazione e non c’è un solo passo formale per chiedere al Ministro della Repubblica Bossi, che vive unitamente a tutta la sua famiglia a spese dello Stato che lavora per abbattere ed al quale comunque han strong>giurato fedeltà perché gli fossero accreditati gli stipendi mensili. Lasciamo a voi valutare se meritatamente o per eccessiva generosità di questa democrazia malata cui alcuno sembra essere capace di formulare diagnosi e praticare cure efficaci.

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