Senz’arte né parte, mi butto in politica

Appena bocciata alla Camera la proposta di abolire le province per ridurre i costi della politica che già Sibari e Mondovì chiedono di essere riconosciute provincia. Il regime democratico ci costringere a mantenere 1,3milioni di persone gran parte delle quali, soprattutto negli enti locali, non ha professione e non conosce il lavoro perché vive a scrocco praticando la poco nobile arte della politica affaristica, della politica a proprio tornaconto. La gente è stufa e vorrebbe mandare a tutti a casa come testimoniato anche dalle lettere inviate via posta elettronica a Mariella Alberini. Questa stessa classe dirigente che fa spallucce e rinvia quando deve discutere sulla riduzione dei suoi privilegi poi, NON esita a tagliare le pensioni dei lavoratori che hanno versati i contributi per trascorrere una vecchiaia serena ed invece si ritrovano quotidianamente a fronteggiare i costi degli aumenti dei generi di prima necessità con pensioni che perdono progressivamente potere d’acquisto perché non si rivalutano. Balle, sciocchezze ci raccontano quelli che sostengono essere esigui i risparmi che verrebbero riducendo i costi della politica, l’abolizione delle Province ad esempio, porterebbe un rientro di circa 10 Miliardi di euro l’anno che potrebbero essere riversati per abbattare il debito pubblico. E’ per questo che vi segnaliamo la proposta di raccogliere le firme per una Legge d’iniziativa popolare che costringa il Parlamento a mettere nuovamente all’ordine del giorno il tema dello scioglimento degli enti Province diventati oramai dei baracconi svuotati di competente reali, destinati solamente a raccogliere politicanti di basso profilo trombati e fatti accomodare su comode poltrone ben remunerate di consigliere, assessore, presidente al nulla.

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