Senz’olio e senza grasso pochi farebbero politica in Italia

Se l’assessore di Formigoni arrestato per voto di scambio con la ‘ndrangheta non avesse effettuato una dazione in danaro ma si fosse limitato a concedere favori, appalti, assunzioni, non sarebbe potuto essere nemmeno indagato, secondo quanto prevede la nuova legge cosiddetta anticorruzione che tutti vogliono approvare tranne il PDL pur di soddisfare le richieste della UE ma che in sostanza sarebbe opportuno rinviare alla prossima legislatura se non modificata. La famosa anticorruzione allenta ulteriormente la deterrenza sui reati di corruzione infatti, comprime ulteriormente anche i termini di prescrizione per cui è prevedibile che i processi bruciati ogni anno saranno molti di più degli attuali 180mila. Insomma, se da un lato i nostri antieroi della legalità sono stati costretti ad introdurre nuove fattispecie di reati, in pratica le armi della Giustizia saranno ulteriormente spuntate ed i politici avranno a disposizione nuove strade per svicolare e farla franca. Se riducessimo a livelli fisiologici i casi potenziali di corruzione con norme rigide e pene certe e severe, probabilmente in Italia l’inflazione di aspiranti a cariche elettive si trasformerebbe in deflazione e si finirebbe per dover precettare le persone perbene per farli assumere cariche pubbliche. Senza olio, senza grasso, in pochi sono disposti a lavorare per il bene comune in Italia sembra di dedurre dalle resistenze, dalle mediazioni e dalle preoccupazioni della politica sulla vita pubblica. In sintesi destra e sinistra, non vogliono rinunciare in alcun modo al maneggio di denaro.

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