Si dimette, resta al governo ed inchioda il PD

Non sarebbe la prima resurrezione politica, Silvio Dantès in più di una occasione quando lo davano per morto e sepolto, è ritornato sulla scena come fosse nuovo. Il quotidiano on line Affaritaliani.it riferiva ieri mattina di buon’ora le rivelazioni di alcuni fedelissimi secondo i quali avrebbe escogitato un piano da vero giocatore d’azzardo: si dimette battendo sul tempo Senato e Corte d’Appello di Milano che deve pronunciare la sentenza di ricalcolo dell’interdizione e ritorna al futuro dopo aver superato lo scoglio dell’incandidabilità, nel frattempo resta al governo fino al 2018 ed inchioda il PD. Sarebbero tutti già d’accordo secondo le confidenze rivelate da questi “fedellissimi”, presumibilmente tascabili e particolarmente antipatici pare di capire tra le righe: il Colle si sente sollevato dal problema di garantire la stabilità in vista del semestre italiano alla Presidenza della UE e nel PD, Bersani e D’alema prendono fiato trovando più tempo per costruire un nome credibile da contrapporre a Renzi che da una simile propsettiva, sospeso nel limbo della promessa in attesa, uscirebbe sicuramente spompo.