Parma, sono passati sul cadavere di Pizzarotti! Dopo otto anni dalla prima Delibera e quattro dalla posa della prima pietra, ancora pochissime ore e si accenderanno i fuochi del 7° termovalorizzatore di cui si è dotata la Regione Emilia Romagna, democratica per antonomasia. E’ tutto in regola, l’impianto è sicuro ed a breve brucerà i rifiuti delle province di Parma e Piacenza. E’ l’insostenibile leggerezza del consenso, se ne sono già fatti una ragione i comitati locali, le organizzazioni ambientaliste ed il partito dei Verdi che per l’occasione sono stati alleati di Grillo nella battaglia di Staligrado del M5S: NON passeranno e son passati sul cadavere di Pizzarotti. Non poteva essere altrimenti, non c’è ragione scientificamente valida che giustifichi l’avversione al metodo di valorizzazione economica dei rifiuti adottato in tutto il mondo. Austria ed Olanda ne hanno fatto un settore trainante dell’economia che non conosce crisi: si fanno pagare a caro prezzo per bruciare i rifiuti di Napoli, ad esempio. Quello di Grillo è un movimento leggero, estemporaneo, raccoglie consensi elettorali non su di una linea definita, ma cavalcando le paure od il disagio delle comunità locali su specifiche questioni delle popolazioni malinformate. La somma degli anti ha fatto il totale alle ultime consultazioni politiche: TAV, MUOS, Termovalorizzatori, esodati, reddito di cittadinanza ecc. ecc. Tutto ed il suo contrario: cancellare il porcellum, andiamo a votare col porcellum; Presidenzialisti della prima ora, parlamentaristi convinti…per citare solo alcuni dei cambiamenti di rotta tra i più stridenti. Quella del MUOS in Sicilia è stata una delle sconfitte tra le più scottanti: come si poteva immaginare di disattendere i patti di un’alleanza internazionale e fermare uno strumento fondamentale per la difesa NATO nel Mediterraneo? Signori, siamo realisti, alle porte di casa abbiamo la minaccia concreta portata dagli adepti del profeta in perenne crisi d’identità. Tanti auguri ai parmensi che dall’anno prossimo vedranno la tariffa Tarsu miracolosamente abbassarsi e con i risparmi dell’energia prodotta dal rusco per illuminare le strade, i Comuni della provincia potranno investire nei servizi sociali calmierando le rette degli asili nido.
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