Sui conti il cavallo di razza PD mantiene il segreto di Stato

fanfani-renziAbile, spregiudicato e tenace, Matteo Renzi a qualcuno ricorda un altro cavallo di razza democristiana, Amintore Fanfani. Toscanacci entrambi, Renzi come Fanfani si è ritrovato al vertice del partito e del governo in un periodo di profonda crisi politica-istituzionale riuscendo ad accreditarsi come uomo nuovo. Sui conti pubblici però Renzi non ci racconta la verità, mantiene il segreto di Stato, continua a rassicurare mentre è oramai chiaro che senza misure drastiche in stile spagnolo e greco, non usciamo dalla crisi. Se state pensando ai tagli di spesa vi sbagliate di grosso, quella di cui parla la Palombelli che non vuole adorare il “bambino” a tutti i costi, è la patrimoniale da 400 mld che ci attende da tre anni e sulla quale nessuno avrebbe profferito parola se Fabrizio Barca non fosse stato simpaticamente intercettato dalla zanzara. Anche nel metodo di governo il cavallo di razza del PD ricorda da vicino quello DC: le nomine nelle aziende pubbliche, un potere enorme. Renzi ha piazzato un suo uomo in ogni impresa pubblica così come Fanfani riorganizzò la struttura di potere della DC in maniera capillare e pervasiva nelle partecipazioni statali. Diverse le Italie però, quella di Fanfani doveva fronteggiare il pericolo rosso e si muoveva in una prospettiva statalista, quella di Renzi invece, sente il fiato addosso della Trojka e della Merkel, gioco forza deve puntare sulle liberalizzazioni e la sburocratizzazione.

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