#MatteoStaiSereno, affilano i coltelli nel PD. Giovani e belle le ministre di Renzi, piuttosto che civettare sarebbe meglio che dessero interviste nel merito del loro lavoro. E’ la Bindi la prima a farsi sentire, è partita con un gancio in pieno volto diretto alle Boschi and sisters. Seguita dalle iniziative di Fassina con il rilancio dell’emendamento per cancellare il pareggio di bilancio dalla Costituzione, il referendum per l’abrogazione della Legge che ha recepito il fiscal compact, la mozione per impiegare i proventi delle privatizzazioni nelle politiche industriali. Ai due si è poi accodato Cesare Damiano: un Governo che dovesse annunciare la libertà di licenziamento, si candiderebbe al suicidio politico. Si è fatto sentire anche il redivivo Pisapia: diciamo qualcosa di sinistra, facciamo qualcosa di sinistra. Sono 54 e forse qualcuno in più i parlamentari uniti per la vendetta. S’odono distinti i primi scricchiolii del PD mentre patto dopo patto, va consolidandosi lo sbarazzino asse cordiale BR. Gli arcoriani riuniti intorno al capo, hanno ricevuta la consegna di non attaccare il giovane Renzi. Anzi, è allo studio un percorso perché dopo l’approvazione di quella che s’annuncia come una Legge di Stabilità lacrime e sangue, la maggioranza di Governo con Forza Italia non resti confinata sulla rete Iphone protetta di Verdini e Lotti, ma il suo raggio free si allarghi a coprire Palazzo Chigi fino al 2018. Entro la fine di questo mese i due si incontreranno nuovamente per mettere a punto la nuova formula del Nazareno: astensione sulla riforma della giustizia al posto dei voti contrari, idem per la riforma della scuola che come anticipato dalla stessa Gelmini è “buona” purché non resti un annuncio e giù, fino all’elezione del nuovo Presidente della Repubblica in profonda sintonia. La strategia del silenzio è funzionale all’attesa del pronunciamento della Corte Europea di Giustizia che dovrebbe riabilitare il caimano e restituirgli i diritti elettivi. Più che una speranza questa in Forza Italia la danno come una evenienza probabile. Per come si sono messe le cose dunque, il caimano resta il miglior alleato, il solo disponibile a gustare il gelato del Presidente del Consiglio.
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