Dalla relazione del governatore della Banca d’Italia, Draghi: «I ritardi strutturali dell’Italia non vanno intesi quali segni di un declino ineluttabile», «occorre sconfiggere gli interessi corporativi che in più modi opprimono il Paese», sanare gli squilibri, a cominciare da quelli tra Nord e Sud, superare «divisioni, conflitti di fazione, che portano a un indebolirsi della fiducia fra cittadini e Stato».
Tagliare subito ma non alla cieca. Bisogna ridurre la spesa pubblica per rilanciare la crescita con una manovra che va fatta entro giugno, analizzando voce per voce i fondi per gli Enti in ragione delle spese di oggi e non della spesa storica. Contemporaneamente bisogna ridurre le tasse sul lavoro che sono elevate e sulle imprese: l’Irap è sei punti in più rispetto alla media europea. Le entrate andranno compensate con la lotta all’evasione che ha dato risultati notevoli…
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