Pensiamo che non ci sia altra soluzione, se non vogliamo cadere definitivamente in disgrazia e ridurci a vivere in condizioni estreme sul modello greco ed ancora peggio, che uscire dalla moneta unica. Questa si è rivelata troppo pesante per la nostra economia ed ha permesso alla Germania di diventare un campione esportativo riacquisendo quella competitività sui mercati internazionali che il marco non poteva dargli. Quanto allo spauracchio della inflazione, ci permettiamo di suggerire agli amici tedeschi di emanciparsi dallo spettro di Weimar che aleggia sulle loro teste sin dagli anni venti del secolo scorso. Draghi per sette anni ha tentato invano di portare l’inflazione a livelli fisiologici. I suoi sforzi alla guida della BCE sono stati vanificati dalle politiche di austerità imposte a l’intera eurozona dal PPE di Angela Merkel. Gli esiti, anche prima del coronavirus, hanno fatto registrare una domanda di consumi depressa; la precarizzazione del lavoro per recuperare competitività; condizioni sociali inaccettabili in alcuni paesi come l’Italia, i cui tagli feroci alla spesa sanitaria hanno determinato il decesso di migliaia di anziani privati di cure tempestive ed efficaci perché, in nome dell’ideologia globalista, si sono abbandanate le produzioni di beni materiali primari e di beni tecnologici in favore di una economia dei servizi, debole per definizione perché esposta alle turbolenze speculative della finanza ed ai fattori indeterminabili della sorte come ha ben illustrato, vogliamo sperare, la crisi pandemica. E’ necessario quindi ritornare a produrre, consumare ed esportare. Dobbiamo riappropriarci della nostra sovranità e dispiegare le politiche economiche congeniali alla nostra Italia liberandoci da ogni servitù e servilismo che per altro, si è rivelato assolutamente inutile visto che NULLA è venuto in soccorso dalla UE se non belle parole ed altri debiti offerti su piatti avvelenati. Vogliamo rappresentare ai giovani che magari si lasciano suggestionare, com’è logico, dalle attrattive fantastiche della globalizzazione e dalla rimozione sostanziale dei confini, che insieme alle persone si spostano in queste condizioni, velocemente anche i capitali e si dirigono dove senza rischi possono accumulare profitti enormi tenendo in condizioni di minorità intere popolazioni. Vogliamo far comprendere ai giovani, che quando l’Italia aveva la sua moneta, era la quinta potenza economica mondiale ed occupava il posto che oggi è della Germania.
In pratica, eravamo la piccola Cina d’Europa. In Italia non si veniva a prendere il sole, ma per comprare beni di qualità dalle nostre manifatture; che l’inflazione non è mai stata un problema drammatico come vogliono farci credere; che quella Italia negli anni ’80 era seconda solamente al Giappone per capacità di risparmio e che il suo debito era detenuto in mano dagli stessi italiani che compravano casa con gli interessi sui Bot e lo mettevano al sicuro. In quegli stessi anni si riformava il SSN al quale, non sarebbero mancati i miliardi necessari per acquistare respiratori made in Italy e salvare i suoi vecchi: le lire le avrebbe stampate la Banca d’Italia! Per concludere, vogliamo spiegare ai nostri giovani che non devono avere il benché minimo pudore nei riguardi dei loro coetani nordeuropei: l’Italia, è stata la prima promotrice della cancellazione del debito ingentissimo della Germania, grazie alla quale, ha potuto riunire nuovamente il suo popolo. Raccontatela tutta, magari con dei bei disegnini e non ammainate il TRICOLORE!
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