Tramontato il sol dell’avvenire risorge il sole del passato

La TAV si fa. Non c’è motivo per non costruire una ferrovia moderna. I treni NON inquinano, le ferrovie sono state gli assi fondamentali lungo i quali è nata e sviluppata l’Italia. Lo comprese bene Cavour la cui lungimiranza consentì all’esercito francese di piombare rapidamente in soccorso contro gli austriaci proprio grazie agli 8mila Km di strade ferrate piemontesi quando il Regno di Napoli contava solamente 4 Km di collegamenti ferroviari al servizio dei Borbone per andare comodamente in vacanza a Portici. I NO-TAV così come quelli del NO-inceneritori, del NO-discariche non sono ecologisti, se lo fossero amerebbero l’ordine e la pulizia, sono semplicemente gli orfani della rivoluzione che hanno visto tramontare sotto i loro occhi, il sol dell’avvenire. Senza futuro si battono perché risorga il sole del passato nella segreta ed inconscia speranza che innestando la retromarcia, si possa riuscire a ricreare le condizioni presistenti ed aggirare quella ch’è stata l’evoluzione dei processi economici. Si richiamano per ripartire ai localismi territoriali quasi a voler smorzarne il respiro di apertura e sperano in questa maniera di riscrivere la storia. Delusi, si aggrappano ai nostalgismi arcaici dopo aver percorso l’intero circolo dell’internazionalismo egualitario si sono ritrovati ibernati al punto di partenza. Forse più che con il bastone, queste “pecorelle” smarrite in preda alla paura andrebbero curate con l’ausilio di storici e psichiatri.

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