Tremonti s’inventa la tassa sul macinato

Da lungo tempo si prova a convincere i governi di spostare la tassazione dal lavoro sulla rendita speculativa per rilanciare i consumi e la crescita con buste paga per i lavoratori più pesanti e Tremonti ha pensato d’inventarsi la tassa sul macinato! Cioè, non incrementa l’imposta sulla rendita finanziaria che attualmente è del 12,50% ma aumenta l’imposta di bollo sui titoli in deposito, così paradossalmente, il piccolo risparmiatore che ha finanziato il debito pubblico acquistando 10mila euro in Bot, nel 2013 si troverà a pagare 150€ di bollo che ridurranno a poco più di 36€ i proventi che gli verranno dai suoi risparmi su cui conta per integrare il reddito familiare e pagare qualche bolletta. Se, quando prenderà la sua liquidazione dopo una vita di lavoro, deciderà di avere fiducia nello Stato comprando 51mila€ di CCT dovrà pagare un’imposta di bollo di 350€ dimezzando di fatto il valore del suo investimento. 350€ che invece poco rappresentano per i grandi investitori. Praticamente si passerà dalla ipotesi di tassa progressiva sulle grandi fortune alla tassa unica sulla miseria.Come potranno difendersi allora i lavoratori ed i pensionati? Prevedibilmente saranno indotti a vendere i titoli di Stato posseduti e le obbligazioni spostando le risorse sui conti correnti per i quali l’imposizione scenderà dal 27% al 20% oppure in conti deposito od ancora investendo in fondi comuni aperti che non saranno toccati dalla vampirizzazione Tremontiana. In sostanza, il rischio che lo Stato NON riuscirà più a finanziare il suo debito perché non trova più compratori delle sue cartelle è più che fondato ed il disastro potrebbe risultare fatale.

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