Proletari d’Europa unitevi, è arrivato Tsipras, il Che Guevara mite che promette di non farvi più rovistare nel bidone della spazzatura. Dopo la sbornia castrista, uscito di scena Hugo Chavez, orfani del polit buro, l’alternativa di sistema si è affidata all’ottimismo della ragione del giovane leader di Syriza, che i sondaggi danno primo partito in Grecia: “Siamo anticapitalisti autentici, i soli che propongono un’alternativa di governo per restare nell’euro. Alba Dorata è figlia del neoliberismo, sono finti nemici del sistema, se la prendono infatti con gli umili ed i deboli”. Memorandum e Fiscal Compact finiranno nei manuali di economia degli studenti come soluzioni errate, disastrose, da non adottare per uscire dalle crisi. Noi proponiamo un’Europa diversa, umanista, che ripercorrendo quanto già fatto nel 1953 per aiutare la Germania post hitleriana, cancelli il 60% del debito dei paesi mediterranei aderenti all’Unione e dilazioni la restante parte a lungo termine. In questo modo daremo una spinta alla crescita e salveremo l’Euro e l’Europa. La BCE deve diventare una vera banca centrale: prestare soldi agli Stati e non solo alle banche, per rilanciare gli investimenti pubblici. Finora, l’austerity ha prodotto solo miseria e disperazione, non è possibile immaginare di proseguire su questa strada. La lista Tsipras dunque, si propone di dare agli elettori delusi e arrabbiati verso l’Unione germanizzata, una alternativa all’atomizzazione dell’Europa catalizzando i voti che vanno ai movimenti antieuro come quello della Le Pen in Francia o di Grillo in Italia la cui prospettiva di uscita dalla moneta unica invece, è percepita dall’elettorato come sola via per evitare rassegnati la recessione.
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