Astrazeneca come l’euro, le minestre rancide che la UE riserva agli italiani. Mangiate questa minestra, oppure buttatevi dalla finestra. Ristretto nella fortezza di Bruxelles, il Governo italiano non è nemmeno padrone di comprare le medicine per curarci. Fonti riservate rivelano che anche Draghi, europeista per antonomasia, ne abbia abbastanza di essere condizionato dalle interferenze di una nomenclatura di funzionari delegati che opera senza controlli ed ignara del benché minimo criterio di efficacia assume, anche in campo sanitario, come unico metro dispositivo, il rigore economico. A voler trascurare infatti la leggerezza di aver sottoscritto contratti non vincolanti con le case farmaceutiche per la fornitura di vaccini in ragione utile a soddisfare la domanda, resta gravissimo il criterio ispiratore di fondo con il quale si sono firmati contratti per le maggiori forniture con l’oramai famigerata astrazeneca, vaccino per il quale la stessa Ema certifica effetti collaterali rari, ma che possono rivelarsi letali. Quindi, abbiamo una Commissione europea, cioè il governo della Unione Europea, che ha scelto di acquistare copiose quantità di vaccino da destinare alle più numerose fasce di popolazione, di qualità come minimo inferiore quando non del tutto insicuro, al sol fine di risparmiare. Astrazeneca è stato pagato 1,78 euro a dose a fronte dei 12 euro del più tecnologico ed avanzato Phizer e dei 15 euro del più nobile Moderna. Scelte sconsiderate dunque, alla luce dei dati acclarati dall’EMA, l’agenzia indipendente europea del farmaco. I bellimbusti di Bruxelles, pur di non smentirsi, paralizzano l’attività dei Governi mettendo a rischio la salute di alcune decine di cittadini europei che hanno la sola colpa di non entrare nei criteri stabiliti e poi modificati e di nuovo ricalibrati, di accesso ai vaccini che registrano effetti collaterali sicuramente non letali. Non abbiamo notizie infatti, di soggetti deceduti a seguito della coincidenza temporale di inoculazione dei vaccini Phizer e Moderna. Uno spazio di civiltà, quello europeo, che a parole si vuole dei diritti e delle garanzie quando non costano nulla, ma nella pratica quegli stessi diritti e quelle stesse garanzie, sono superate e rimosse dall’esercizio di un potere arbitrario alla stregua delle democrature, se non peggio, che la UE pretende di censurare. Non si comprendono, o meglio, abbiamo capito le ragioni che hanno mosso la Serbia per sua fortuna non ancora entrata nello Spielberg di Bruxelles. A Belgrado, come testimonia il servizio andato in onda su LA7, nel programma Piazza Pulita di Formigli, i cittadini serbi ed i cittadini stranieri si prenotano e ricevono a piacimento uno dei vaccini offerti dal mercato. A contrario, nello spazio UE, che del mercato e della competitività ha fatto una religione fondativa, siamo ob torto collo, obbligati all’astrazeneca. A noi basterebbe avere la garanzia di restare vivi dopo essere stati vaccinati; ai complottisti, vasto materiale di studio:
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