vota Napoli e poi muori…

Ma come votano i napoletani? Devastazione, riciclaggio, bancarotta, violenza, gente sotto processo è stata eletta o nuovamente eletta con un plebiscito in Consiglio Comunale. Urge una Legge che restringa i requisiti dell’elettorato passivo se il Popolo NON sa scegliere. Questo fenomeno che andrebbe indagato da sociologi, da storici meridionalisti, rischia di allontare l’elettore sfiduciato ancor di più dalla politica. Vanno analizzate le ragioni per le quali professionisti e di valore, candidati capilista negli opposti schieramenti, non hanno raggiunto il sufficiente consenso e resteranno fuori dal consiglio comunale superati da soggetti con carichi pendenti che NON dovrebbero in alcun caso entrare nella gestione della “cosa pubblica”, così come è interdetto l’accesso al pubblico impiego. La camorra attecchisce perché trova una rete di complicità e connivenze fitte nelle genti del napoletano. Una sottocultura abbracciata e fatta propria nei comportamenti intimi più che per paura, per convenienze. Le regole dello Stato richiedono troppi requisiti ed allora si preferiscono le leggi della camorra per aggirare, per ottenere, anche quando non si ha diritto. Una vera piaga morale per la quale l’antistato si fa Stato e in questa modalità viengono elevati agli onori di regolatore coloro che le regole intendono orientare all’interesse particolare.

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