Questi Vescovi bergogliani, sono dei coglioni. Il tono del frasario che si legge negli atti delle intercettazioni del processo che a Ragusa vede imputato Luca Casarini, storico no global del G8 di Genova dalla fedina penale non propriamente immacolata, per favoreggiamento della immigrazione clandestina, è con ogni probabilità il danno reputazionale e di immagine più grave che ha colpito la Chiesa Cattolica romana dopo quello degli abusi sui minori. Pensieri, parole, opere ed omissioni della stessa stampa Cattolica per non citare l’omertosa stampa progressista attaccata alla sottana di Bergoglio non certo per Fede, ma per tabula rasa dalla storia, la dicono lunga circa il precipizio nel quale sta ruzzolando inarrestabile, la Chiesa politicizzata venuta dalla fine del mondo a spegnere la Luce della Rivelazione. Per ignoranza. Per sciatta, semplicistica lettura del Vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio, i Vescovi, non tutti per fortuna, ma quella parte che regge le sorti del peggiore Pontificato dai tempi dei Innocenzo III, ha determinato che ci si potesse mettere in società con gli atei praticanti ed i delinquenti alla Tarzan tracciando una nuova rotta per condurre nel porto sicuro della Salvezza, la barca di Pietro che invece rischia di frantumarsi in mille pezzi nell’animo delle genti che l’hanno resa e fatta ricca, nobile, fraterna e Santa. Non si comprende infatti, la strategia di fondo in questo rincorrere emotivo ed abborracciato delle contingenze. La Chiesa di San Giovanni Paolo II si adoperò con ogni mezzo per liberare dalla oppressione comunista l’est europeo e le nazioni che fino al 1989 pativano il giogo della Russia; questa di Bergoglio si produce invece in posizioni politiche di una banalità sconcertante, prive di un orizzonte e si abbassa a tramare fino a distrarre le sue stesse fonti di sostentamento: le offerte dei Fedeli. Le elemosine dei poveri del mezzogiorno, finite nelle tasche di Casarini che tronfio, si compiace di aver saldato le spese della separazione coniugale coi soldi ricevuti da Zuppi. Una follia, una miope follia, investire il sudore dei Fedeli praticanti al fine di sradicare orde di uomini dalle loro terre d’origine per catapultarli spaesati in contesti estranei che nemmeno il succedersi delle generazioni riesce a comprendere ed assimilare, rinunciando del tutto a quella che ancora in un tempo passato prossimo, fu la forza e la potenza Evangelizzatrice della Chiesa Cattolica: le Missioni e l’opera di predicazione alla Conversione, bene autentico e sola anima della emancipazione e del progresso civile dei popoli. Tutti. Quanti bimbi africani si sarebbero salvati con i 200.000 euro delle elemosine di Napoli e i 200.000 euro delle elemosine di Palermo se in Vaticano avessimo avuto qualche Prete di buona volontà che non disdegnasse di faticare nella vigna del Signore piuttosto che andare in crociera in mezzo al mare ed abituarsi così bene e ritrovarsi a proprio agio ristretto sottocoperta tra migranti fino a perdere ogni pudore nel denunciare in chat di “rompersi i coglioni” al solo pensiero di dover trascorrere la serata ìn Convento dopo una giornata passata tra Vescovi e Preti? Dobbiamo alle colorite cronache di Don Mattia Ferrari, l’entusista animatore della chat di collegamento tra la feccia dell’antagonismo e la CEI, se oggi siamo venuti a conoscenza che ad armare la nave ed a stipendiare lo scioperato Luca Casarini, è stato l’obolo di San Pietro. Che il Signore li perdoni, perché non sanno quello che fanno. A noi, umili peccatori, non resta che pregare per le vittime della furia islamista dal Bataclan in giù per finire all’ultima di questi gorni caduta innocente sotto la torre Eiffel.

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