Unità e concordia, è comunque ai valori tradizionali della Roma antica che si richiama la rifondazione neoconservatrice del nuovo corso politico della destra di governo. A tratteggiarla è Alessandro Giuli, giornalista, già direttore e poi conduttore televisivo; oggi Presidente del Maxxi, esami di filosofia conseguiti ed una tesi mai discussa; insieme a pochi altri (Veneziani, Galli della Loggia, Buttafuoco, Ocone), che si adoperano non senza fatica nel contesto di confusione ossessionata ed avversa perché ritrovi forma e si ridefinisca un’orizzonte conservatore praticabile che voglia smettere l’uniforme della militanza settaria, per indossare i panni delle buone creanze democratiche e liberali. Il cammino intrapreso segue una nuova grammatica politica ancora in parte da sistematizzare, che però poggia sulla solida struttura dei valori immutabili. Quelli che resistono al tempo ed alle contigenze: la lezione della memoria antica da impartire alle generazioni di oggi con l’ambizione di rifare grande una civiltà dimessa, ripiegata e divisa includendo patrie diverse in un’unica nuova stirpe a riempiere il vuoto di questo terzo millennio facile preda del nulla cosmico.

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