spera di entrare nel salotto buono che tenne fuori il padre
Palo Alto. The International Council, John Elkann balbetta, è in evidente imbarazzo. E’ nato in America, risiede in Olanda. Sposta i miliardi ereditati direttamente dagli Usa. Nemmeno si sporca le mani, con la fabbrica. L’ha venduta ai francesi. A rappresentarlo c’ha messo il portoghese Taveres, con quello che gli paga, di bulloni e catena di montaggio non ne vorrebbe nemmeno sentire parlare. La famiglia ha sostituito i contratti di lavoro con gli hedge fund e i dividendi. E’ uscita dalle produzioni per entrare a pieno titolo nel ghota della finanza apolide.
le cattive intezioni di Elkann squadernate in pubblico dalla Meloni
Fino a ieri si sentivano ancora padroni d’Italia, oggi che a palazzo Chigi c’è la popolana della Garbatella, che non si lascia passare la mosca al naso, il giovanotto di nobile famiglia vede squadernate sui giornali le sue intenzioni e prova a tutelare la reputazione alludendo tra le righe alla eventuale chiusura per fallimento della bottega Italia, se l’affronto mediatico e l’indignazione unanime non dovessero ridimensionarsi e tornare ai toni educati; alle ossequiose maniere di rispetto.
La stampa italiana ci ha abituati alle campagne in difesa della lesa maestà. D’altronde il padrone dà di che vivere. Stavolta, il pudore avrà avuta la meglio. Non si spiega altrimenti. Quale occasione migliore per la cavaliera di prestare il Foglio di famiglia al giovane favoloso, Elkann ferito nell’onore? A buon rendere. Si spera sempre di migliorare e l’ambizione di entrare nel salotto buono dove il papà fu accortamente tenuto fuori per mancanza dei requisiti necessari, resta sempre in agenda.
la Cavaliera prova ad entrare nel salotto buono del capitalismo di relazioni italiano
Il borghese piccolo, piccolo che si fece strada nella trincea del lavoro non poteva sedere alla stessa tavola della rendita di posizione. Oggi che le nuove tecnologie minacciano seriamente la tv e l’editoria tradizionale, rendono la cavaliera una candidata ideale ad essere accolta a braccia aperta tra i falliti del capitalismo di relazioni.