Si approssima il Natale. Ad alcuni basta sentire le canzoni e vedere le luci per entrare nello spirito della festa. Ad alcuni altri invece verrebbe di addormentarsi all’Immacolata e svegliarsi direttamente all’ Epifania. Questi ultimi si dicono affetti dalla sindrome del Grinch, figura verde immaginaria che voleva rubare il Natale. Difficile da credere, ma non a tutti l’atmosfera di festa regala felicità. Forse perché la gioia di tanti richiama alla mente di pochi tristi circostanze come la perdita di un genitore, o di una persona cara, o più semplicemente anche il solo doversi muovere ovunque tra la folla; il rito della corsa ai regali, finiscono per svilire ogni buon intendimento e ricacciare nel disagio i soggetti più sensibili.

In tanti hanno dimenticato che cosa è il Natale e di come realmente si dovrebbe trascorrere: non è arrivare al 25 Dicembre con i regali per tutti e buttare via tanto denaro. L’unico vero regalo sarebbe quello di ritrovarsi uniti ricordando chi non c’è più e magari donare i soldi destinati ad inutili regali a chi ne ha veramente bisogno, a chi soffre, al barbone che cerca un pasto e un posto caldo dove stare per non morire di freddo. Quanti realmente lo farebbero? 

E’ difficile perché  tutto è cambiato, se prima era il giorno in cui nasceva Gesù bambino, oggi è diventato una occasione ulteriore per spendere e consumare. Semplice per chi ha tutto e può permettersi un grande Natale; dura invece per chi vive in ristrezze. Sarebbe bello la notte di Natale passarla in una mensa e sorridere assieme a tutte quelle persone, il regalo più bello. Non importa indossare abiti firmati, ma indossare se stessi accompagnati da una bontà d’animo enorme.

Forse sono questi i motivi del disagio che investono i soggetti afflitti dalla sindrome del Grinch. Secondo una statistica il 58% degli italiani non amano i giorni di festa del Natale vissuti come un assillo dove l’unico obiettivo è quello di dirsi tanti auguri e magari dissimulando il buonumore.

In realtà tutti i giorni dovrebbe essere Natale e aiutare quanti sono in difficoltà, quasi che per 11 mesi non vi fossero problemi. Tutti invece si sentono obbligati alla bontà solo in Dicembre, perché è Natale e giustamente una buona azione ci libera da ogni scrupolo.

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